SPESE PAZZE IN EUROPA

Chi non crede nell’esistenza del vuoto assoluto, può fare un giro nelle sedi delle Regioni italiane a Bruxelles: labirinti di uffici e corridoi disabitati, meta perfetta per il turismo ascetico. Edifici di lusso, pagati a peso d’oro negli anni della corsa all’Europa. Poiché acquistare una sola sede per tutte le Regioni sarebbe stato troppo logico e poco oneroso. Così ogni amministrazione locale ha, nel tempo, voluto la sua (con rare eccezioni): una pioggia di soldi usciti dalle tasche degli italiani. Uffici di centinaia, quando non migliaia, di metri quadrati. Dove oggi lavorano, però, una manciata di funzionari. Quando va bene.

A via Rue de Trone 62 c’è la sede europea del Piemonte: 400 metri quadrati senza neanche un dipendente. Anzi, a dire il vero una persona che lavora c’è, da mesi. Ma è una stagista. “Dovrebbe arrivare qualcuno prima o poi”, dice con l’ottimismo dei giovani. L’edificio intero è costato alla Regione la bellezza di 9 milioni 246 mila euro ed è grande 2597 metri quadrati, in parte affittati ad altri enti. Un piano lo ha comprato nel 2006 la Regione Puglia: 400 metri quadrati costati 1.855.0000 euro, più 600.000 euro di spese edili. Attenzione ora: Toscana, Lazio, Umbria e Marche sono nello stesso edificio, a Rond Point Schuman 14. Toscana e Lazio sono state le prime inquiline e ciascuna ha pagato ben 3.900.000 euro per circa 600 metri quadrati, più garage e cantina. Poi sono arrivate Marche e Umbria, che hanno occupato un piano dividendo la cifra per due.

Eppure in principio quando la Toscana cercava una sede, trovò undici valide alternative e a prezzo conveniente, ma alla fine decise per la più costosa. Una scelta dettata dal prestigio e dalla comodità: il palazzo di Rond Point Schuman è di fronte alla sede della Commissione europea e a due passi dalla metro. Fatto sta che, in totale, le quattro Regioni hanno speso 12 milioni di euro per 1800 metri quadrati. E dentro, in tutto, lavorano 16 dipendenti. Anche i 320.000 abitanti del Molise dovevano avere la loro degna sede e nel 2005 la Regione ha sborsato 1,6 milioni per i 550 metri quadrati degli uffici di Rue de Toulose 47, più 200.000 euro per spese di restauro e acquisto mobili. Dentro si adoperano comodamente due dipendenti assunti, in attesa dei tre stagisti che verranno omaggiati di “un piccolo contributo spese”. Alla fine, sono gli stagisti il vero pilastro portante delle sedi a Bruxelles. Pagati poco, spesso niente, almeno loro riempiono gli spazi. Sono appena tre i dipendenti di quella che viene chiamata ‘Casa Abruzzo’, e che condividono però oltre 1000 metri quadrati, mentre a rue de Luxembourg 15 c’è la sede ligure. Ovvero, 800 metri quadrati pagati 1.350 milioni di euro e occupati dalla Regione solo per metà. Dentro, di nuovo, i soliti quattro, anzi tre, gatti. Difficile, almeno in questi giorni, parlare con loro: al telefono risponde una segreteria che vi augura buona Pasqua. Si fanno più compagnia gli undici dipendenti di Place Champ du Mars 1-3, sede della Regione Lombardia: ben 1800 metri quadrati pagati 3 milioni e mezzo di euro, dati in locazione in parte a enti e rappresentanze. Qualche Regione è in affitto: la Calabria versa 172 mila euro l’anno (più 25000 euro per oneri locativi) per 400 metri quadrati (4 dipendenti), la Campania 333.700 l’anno per 200 metri quadrati (tre dipendenti).

Alla fine, se sommiamo la superficie di tutte le sedi regionali, il totale è di 10.000 metri quadrati. Un campo da calcio e mezzo. Che diviso per i 60 dipendenti totali, fa 166 metri quadrati a testa. Ogni tanto, in quel di Bruxelles, ci si deve sentire davvero soli. Ma almeno tutti questi uffici sfavillanti fruttano? Riescono ad assicurarsi una fetta dei finanziamenti europei? Ma questa purtroppo è un’altra (brutta) storia.

da Il Fatto Quotidiano n°16 del 10 ottobre 2009

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