Il Diavolo fa le pentole ma non i coperchi.Il Diavolo fa le tende ma non le case. Per il G8 all’ Aquila sta accadendo quello che era prevedibile, che ci fosse cioè un rischio sismico incombente.
Quindi la pentola di organizzare la sceneggiata in Alta Uniforme dei gestori del pianeta in un luogo ferito invece che alla Maddalena non pronta comunque, come gigantesco alibi logistico e politico per il governo italiano, mostra di non avere il coperchio.Roba nota, ahimé.Meno prevedibile era che il Diavolo, il Diavolo rossonero, Berlusconi e i suoi o le sue, facessero un clamoroso errore di comunicazione, in un campo in cui il Premier era sempre stato maestro e faceva pentole con coperchi incorporati alla faccia di un’opposizione sempre in bianco, con il mestolo disarmato in mano.

Quale errore? Ha spedito il Diavolo nelle tende, gridando urbi et orbi che nell’emergenza/scosse per i partecipanti al G8 non ci sarebbero rischi, il piano di emergenza è pronto, le alternative sono all’altezza dei Signori (apparenti) della Terra con signore. Immagino che i destinatari di questo tranquillizzante messaggio non avessero bisogno dei media per saperlo. Forse erano già stati avvertiti direttamente.Dei media o di quello che è rimasto (diciamo delle elementari…) hanno invece bisogno terremotati e sfollati nelle tende (del Diavolo) e senza casa.

Adesso sanno urbi et orbi che per il vertice non c’è alcun rischio, saranno principescamente arrangiati. Ma loro, i disgraziati? Senza casa, senza cose, nel dolore, nella disattenzione, nella protesta, loro non stanno addirittura peggio di prima, giacché sono solo popolo di serie zeta?
E dunque c’era bisogno di queste assicurazioni pubbliche per il G8, che inevitabilmente e per confronto/difetto spingono indietro i colpiti dal sisma? E ci si lamenta poi se protesteranno di più in questi giorni? Sono semplicemente il coperchio della comunicazione che il Diavolo non solo non ha messo ma addirittura ha tolto in diretta tv a quella pentola maleodorante che fa bollire in una cucina da Nas.