Roma, “Renato Marra indicato dal fratello”. Lo sapeva anche la sindaca

In un’email ora agli atti della Procura, inviata in copia alla prima cittadina, l’assessore Meloni ringraziava l’ex capo del personale per il suggerimento

Di M. L. e Val. Pac.
31 Gennaio 2017

Virginia Raggi sapeva che a suggerire il nome di Renato Marra come capo del dipartimento Turismo era stato il fratello Raffaele. Lo testimonia una email agli atti dell’inchiesta che riguarda l’incarico (poi revocato) di Renato Marra e che vede indagata la Raggi per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico. La mail è stata inviata poco dopo la nomina di Renato Marra dall’assessore Adriano Meloni al fratello più potente, Raffaele Marra (ora in carcere per corruzione), e per conoscenza al sindaco Raggi. Meloni nella mail ringrazia Raffaele e il sindaco per avergli segnalato Renato Marra e fa presente di avere apprezzato le sue qualità e di essere pienamente d’accordo sul fatto che sia lui la persona giusta per quel posto. I due infatti avevano già condotto insieme alcuni blitz contro l’abusivismo commerciale.

La mail inviata per conoscenza al sindaco è un elemento importante per l’accusa. Da un lato dimostra che l’assessore competente considera Raffaele Marra il suo primo referente per la nomina del fratello. Più ancora della stessa Virginia Raggi è lui il primo sponsor per la nomina di Renato. La mail inviata da un assessore a un sindaco solo per conoscenza dimostra anche quanto Marra fosse potente agli occhi di tutti. Ma soprattutto prova la consapevolezza da parte di Raggi del ruolo dell’ex capo del personale nell’incarico al fratello. Meloni sul punto è stato sentito dai magistrati come persona informata sui fatti.

La mail – che sarà contestata ora anche a Virginia Raggi nell’interrogatorio che si terrà questa settimana – si aggiunge agli altri elementi che il pm Paolo Ielo ha in mano e che sono stati estratti dalla memoria del cellulare e del computer grazie alle perquisizioni disposte dal pm Barbara Zuin nell’altra inchiesta, per corruzione, sull’ex braccio destro del sindaco. In testa la chat, “quattro amici al bar” al quale partecipano oltre Marra e Raggi, anche l’ex capo della segreteria della sindaca, Salvatore Romeo e l’ex vicesindaco Daniele Frongia. Gran parte dei messaggi di questa chat non sono stati trascritti nell’informativa dei carabinieri perché irrilevante penalmente.

Le conversazioni rilevanti per i pm sono pochi. Come quelli in cui Raffaele Marra risponde alle richieste di Virginia Raggi, a nomina avvenuta, inviando una serie di foto con riferimenti normativi per spiegare che la procedura relativa al fratello era regolare. Con la promozione, Renato Marra aveva ottenuto 20mila euro in più l’anno lordi rispetto al precedente stipendio e Virginia fa notare la cosa piccata a Raffaele. L’abuso d’ufficio contestato sia alla Raggi che a Raffaele Marra per i pm si sarebbe realizzato in due fasi, a partire da quando l’allora capo del Personale concorre all’iter della nomina, senza quindi astenersi per evitare così un possibile “conflitto di interessi”.

La Raggi, secondo le accuse, non solo non esclude il dirigente, allora capo del personale, ma non fa neanche “una valutazione comparativa dei curricula degli aspiranti dirigenti” prima di procedere alla nomina. Tutto questo, è scritto nel capo di imputazione, ha procurato “intenzionalmente a Renato Marra un ingiusto vantaggio di fascia retributiva rispetto a quella già posseduta”. Al sindaco viene contestato anche il falso perché “al fine di occultare” il reato di abuso d’ufficio con una nota “indirizzata al Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza di Roma Capitale, confermava, contrariamente al vero, che il ruolo di Marra – prosegue il capo di accusa dei pm – in relazione alla procedura per la nomina del fratello era stato di mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da lei assunte senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisione”. Nella dichiarazione, insomma, si diceva che Raffaele Marra aveva avuto “compiti di mero carattere compilativo”. Questa dichiarazione inviata da Raggi all’Anticorruzione del Comune fa un po’ a pugni con la mail ricevuta anche da Raggi dall’assessore Meloni che ringrazia Raffaele Marra, non solo lei, per la scelta di Renato. Anche su questo Virginia Raggi dovrà rispondere ai pm.

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