Un’autoanalisi del voto al di là degli slogan e soprattutto il tentativo di ricompattare una squadra che, per arrivare al governo, deve superare difficoltà e divisioni interne. Beppe Grillo, in un modo per certi versi inedito, ha scelto di firmare di suo pugno sul blog un articolo in cui commenta il risultato delle amministrative. Non parla di sconfitta, ma anche i toni che celebrano le 8 vittorie su 10 ballottaggi alle elezioni amministrative sono modesti e i pensieri sono rivolti al futuro: innanzitutto alle Regionali in Sicilia e poi alle elezioni nazionali. “La nostra squadra è grande”, scrive Grillo, “siamo cittadini, siamo portavoce. Ognuno ha il suo compito e ognuno ha il dovere di non mollare mai. Perciò o noi andiamo avanti adesso come collettivo, o saremo annientati individualmente”. Il riferimento, più o meno velato, è alle ennesime divisioni in tema di ius soli, ma anche alle nuove rivelazioni su Virginia Raggi. Per il leader M5s l’unica soluzione è andare avanti compatti: “Otto mesi, alla nostra più difficile sfida: le elezioni politiche. Ora noi o andiamo avanti come squadra o cederemo un centimetro alla volta, un giorno dopo l’altro, fino alla disfatta. Siamo all’inferno adesso”. Grillo non rinuncia a celebrare le vittorie, seppure veramente deboli dopo il flop alle urne del primo turno: “Siamo passati da 37 sindaci a 45, un aumento di oltre il 20%”, ha scritto. “Siamo entrati con nuovi consiglieri in comuni dove prima non eravamo presenti. Ogni maledetta elezione continuiamo a crescere e questo è ciò che conta. Per vincere dobbiamo essere una squadra che lotta insieme per un obiettivo comune. Cittadini, attivisti, portavoce: tutti sono indispensabili se sono al servizio della squadra. Oggi come ieri dobbiamo continuare a lottare”.

Una delle analisi del voto di Grillo più famose, se così possiamo chiamarla, era stata dopo le elezioni Europee 2014 quando, proprio sul blog, aveva pubblicato un video in cui diceva di aver bisogno di un Maalox per superare la sconfitta nelle urne. Oggi il leader M5s ha scelto di introdurre il suo articolo con una scena del film “Ogni maledetta domenica” con il monologo di Al Pacino nelle vesti di allenatore. L’obiettivo è proprio quello di fare un discorso motivazionale per il Movimento. “In questa squadra si combatte per un centimetro”, scrive Grillo, “in questa squadra ci massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi per un centimetro, ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro, perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza fra vivere e morire, fra governare questo Paese per i cittadini e subire ancora il governo delle lobby e degli amici e dei figli “di””. Quindi l’esortazione a “combattere”: “E voglio dirvi una cosa: in ogni scontro è colui il quale è disposto a morire che guadagnerà un centimetro, e io so che se potrò avere una esistenza appagante sarà perché sono disposto ancora a battermi e a morire per quel centimetro. La nostra vita è tutta lì, in questo consiste, è per questo che lavoriamo come pazzi dal 4 ottobre del 2009 e anche da prima. In questi 8 mesi che abbiamo davanti ci giochiamo il nostro futuro, ma io non posso obbligarvi a lottare”.

Nel lungo articolo che, in un certo senso, vuole essere un vero manifesto in vista delle elezioni politiche, Grillo si dilunga a parlare della situazione dell’Italia e dello stato della politica italiana. “L’Italia”, si legge, “sta sprofondando trascinata giù da una montagna di debito pubblico, dal fallimento del sistema bancario, dalle aziende che chiudono quotidianamente, dalla disoccupazione, da chi fa business sugli immigrati. I media di regime ripetono che è tutta colpa del Movimento 5 stelle, che noi siamo il male dell’Italia e che la soluzione sono i soliti: Berlusconi con Montezemolo e Frattini da una parte e Renzi, Prodi, Pisapia, D’Alema dall’altra”. Questo per Grillo è quello che si può definire l’inferno: “Possiamo rimanerci dentro questo inferno, farci prendere a schiaffi, oppure aprirci la strada lottando verso la luce. Possiamo scalare le pareti dell’inferno un centimetro alla volta”.

Quindi l’appello agli italiani: “Noi però, cari italiani, non possiamo farlo per voi. Abbiamo bisogno di tutto il vostro sostegno. Mi guardo intorno, vedo i vostri volti e penso ‘certo che senza di loro non avremmo fatto neanche un metro di strada’. Sì, perché siamo senza soldi per aver rinunciato a tutti i finanziamenti pubblici, che ci crediate o no, noi ci reggiamo solo sulle piccole donazioni volontarie che fanno i semplici cittadini come voi. Abbiamo allontanato chi tradiva i nostri valori e non siamo mai scesi a compromessi, anche se tanti, forse anche tu che leggi, ci dicevano di fare il contrario”. In queste righe forse Grillo voleva parlare proprio dell’ex pupillo Pizzarotti che oggi festeggia il bis a Parma dove però si candidato con una lista civica. Quindi la conclusione: “Sapete col tempo, con l’età, tante cose ci vengono tolte, ma questo fa parte della vita. Però tu lo impari solo quando quelle le cominci a perdere e scopri che la vita è un gioco di centimetri, e così è la nostra sfida per andare al governo. Perché in entrambi questi giochi il margine di errore è ridottissimo, capitelo. Mezzo passo fatto un po’ in anticipo o in ritardo e voi non ce la fate, mezzo secondo troppo veloce o troppo lento e mancate la presa”.

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