“Decine di consulenze legali assegnate senza alcuna selezione e con criteri puramente discrezionali”. “Quasi 1 milione di euro distribuiti fra ben 55 avvocati che non fanno parte né di un ufficio legale interno, né dell’elenco introdotto nel 2012 e abolito nel 2014”. Sono queste le accuse del Movimento 5 stelle del Lazio contro Cotral Spa, società regionale dei trasporti: i consiglieri regionali grillini Silvia Blasi e David Porrello presenteranno nelle prossime ore due interrogazioni all’assessore Michele Civita, su cui grava l’obbligo di esercitare il controllo analogo in relazione agli atti amministrativi. Un atto d’accusa a cui l’azienda presieduta da Amalia Colaceci – ex assessore provinciale Pd e molto vicina al governatore Nicola Zingaretti – contattata da ilfattoquotidiano.it, replica: “Per regolamento, il Presidente di Cotral ha una prerogativa di nomina degli avvocati da sempre esercita da tutti i presidenti della società”.

Le accuse M5s: “Scarsa trasparenza e prassi illegittime”
Secondo i pentastellati, l’azienda regionale non solo non avrebbe proposto bandi di gara, ma non avrebbe provveduto nemmeno alla possibilità di procedere ad una “gara semplificata ratione temporis” – in pratica una valutazione comparativa fondata su criteri precisi – opzione contemplata nel regime di assegnazione valido per gli affidamenti sotto-soglia; tutto ciò “senza rispettare i principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità” previsti nelle linee guida Anac approvate con delibera 1097/2016. “Cotral – spiegano Blasi e Porrello a ilfattoquotidiano.it – starebbe seguendo l’illegittima e censurabile prassi di assegnare gli incarichi inerenti ai servizi legali senza la previa pubblicazione di avvisi pubblici, senza seguire le regole di affidamento stabilite da un regolamento ad hoc e senza attingere dall’albo professionisti”. L’ “elenco avvocati” fu in un primo momento introdotto in Cotral dall’ex amministratore delegato Vincenzo Surace – nominato dall’ex assessore Francesco Lollobrigida durante la giunta guidata di Renata Polverini – con delibera 116/2012, per poi essere soppresso dall’attuale a.d. uscente Arrigo Giana (delibera 101/2014) e sostituito da un “regolamento per il conferimento degli incarichi esterni di studio, ricerca e consulenza” che, secondo i consiglieri grillini, non avrebbe trovato alcuna applicazione. Sul sito di Cotral spa, alla voce “amministrazione trasparente” ci sono elenchi molto lunghi di consulenze e patrocini legali esterni: in questi primi 5 mesi del 2017, ad esempio si contano incarichi “fiduciari” per quasi 400.000 euro. L’azienda regionale però replica: “Cotral – si legge nella dichiarazione ufficiale affidata alla nostra testata – per scelta aziendale, a differenza di altre società partecipate di trasporto pubblico, non dispone di una propria struttura legale interna. Inoltre, la spesa dell’azienda per le spese legali e notarili è passata da 1.815.699 euro del 2012 a 1.396.401 del 2016 con una riduzione della spesa pari a 419mila euro”.

Il controllore? “E’ il controllato”
Ma chi vigila sulla corretta gestione dell’azienda? Cotral, come le altre aziende pubbliche, è ovviamente dotata di un collegio sindacale che ha già censurato in passato situazioni simili. Determinante, per l’attività dei sindaci revisori così come per il controllo analogo da parte dell’assessorato regionale, è il Servizio Internal Audit, ufficio che si occupa di realizzare statistiche, produrre indagini interne, fornire indicazioni ai soggetti – anche sindacali – che gravitano all’interno della società. Non è un servizio indipendente, in quanto organizzato dal consiglio d’amministrazione, ma di solito vige di una certa autonomia. E’ accaduto però che, tramite l’ordine di servizio 24/2016 a firma dell’ad Giana, l’ufficio sia stato “soppresso” con ulteriore disposizione per cui “tutte le attività vengono trasferite alle dirette dipendenze della presidenza”; non solo: un successivo ods (39/2016), ancora a firma di Giana, ha determinato la creazione di 2 nuove unità organizzative, “Internal Audit” e “Anticorruzione e Trasparenza”, entrambe “alle dipendenze della presidenza”. Questi atti, secondo i consiglieri pentastellati Blasi e Porrello “destano diverse perplessità in punto di legittimità”. “E’ inaccettabile – attaccano i grillini in una seconda interrogazione all’assessore Civita – la grave tolleranza della Regione Lazio ed il conseguente, illecito, integralmente omesso esercizio del controllo analogo”. “L’Internal Audit – spiegano fonti ufficiali Cotral – è un organo che lavora a stretto contatto con il Cda, collocato alle dipendenze della presidenza in tutte le società, anche in Cotral, da sempre”.

IL GIALLO DEL CONCORSO INTERNO
Un’altra grana, infine, potrebbe scoppiare a breve anche sul fronte dei concorsi interni. Il sindacato Sul ha presentato un esposto per presunte irregolarità nella composizione delle commissioni di esame per la selezione di 20 addetti dell’esercizio e 8 coordinatori dell’esercizio. Concorso che si è già svolto per il quale sono attese le graduatorie. Nominato all’interno di entrambe le commissioni risulta essere Carlo Petrolini, capo-area Cotral ma soprattutto presidente del Consiglio comunale di Palombara Sabina, paesino in provincia di Roma, ed esponente della lista civica di centrodestra Primavera Sabina. Quale sarebbe l’anomalia? Dal 2009 l’azienda Cotral si è dotata di un rigidissimo regolamento interno che vieta ai dipendenti che ricoprano incarichi politico-istituzionali e sindacali di far parte di questo tipo di commissioni. “Abbiamo presentato un esposto in Procura e uno alla Corte dei Conti – rivela a ilfattoquotidiano.it il segretario Sul, Renzo Coppini – e siamo pronti a inoltrare una diffida alla società contro la validazione delle graduatorie in corso di pubblicazione”.

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