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Roma, scritte di Azione Frontale contro i negozi degli stranieri a Tor Bella Monaca: “Boicottali, aiuta il tuo popolo”

Blitz notturni nella periferia della Capitale del gruppo xenofobo e neofascista nato da una costola di Forza Nuova. Gli obiettivi, come ricostruisce Repubblica: un salone specializzato in acconciature afro-cubane, un ristorante cinese, una macelleria romena, a un centro estetico orientale
Roma, scritte di Azione Frontale contro i negozi degli stranieri a Tor Bella Monaca: “Boicottali, aiuta il tuo popolo”
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Cartelli e svastiche sulle saracinesche dei negozi gestiti da stranieri nel quartiere di Tor Bella Monaca, nella periferia di Roma. Azione Frontale, movimento xenofobo e neofascista nato da una costola di Forza Nuova, ha organizzato una serie di blitz notturni nei giorni scorsi durante i quali ha affisso manifesti che recitavano: “Aiuta il tuo popolo. Boicotta i negozi stranieri, sostieni le attività commerciali italiane nel tuo quartiere”. Come ricostruito da Repubblica, gli interventi hanno interessato quattro attività commerciali del quartiere tra i più degradati della Capitale: un salone specializzato in acconciature afro-cubane, un ristorante cinese, una macelleria romena, a un centro estetico orientale.

Non è il primo blitz di Azione Frontale nella zona. Due mesi fa, ricorda il quotidiano, sempre con striscioni e cartelli di minacce il gruppo aveva provocato l’annullamento della tappa romana del tour di Bello Figo, il rapper di origini ghanesi che prende in giro gli stereotipi sugli immigrati. Nel 2014 avevano spedito teste di maiale alle comunità ebraica. Stavolta l’obiettivo erano gli esercizi commerciali gestiti da stranieri. “In un periodo di crisi senza fine”, si sono giustificati, “sostenere le attività italiane è di fondamentale importanza non solo economica, ma anche per riscoprire il valore dell’unità di popolo”. Una delle titolari dei negozi “marchiati” ha raccontato Repubblica di non voler denunciare: “Per queste cavolate? E poi, pure se lo faccio, qui prima che arrivi qualcuno passa una vita”. Il clima è di rassegnazione: “Mi difendo da sola, preferisco. Se pure ti dico che qui ho qualche problema, poi che fai, mi aiuti te?”.

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