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Sicilia, sindaco M5s di Alcamo indagato per abuso d’ufficio e falso: “Ho rispettato la legge e l’interesse dei cittadini”

A dare notizia dell'indagine a suo carico è lo stesso primo cittadino con un post su facebook. "Ritengo doveroso informare i cittadini alcamesi e tutto il MoVimento 5 Stelle che questa mattina mi è giunta dal Tribunale di Trapani una notifica relativa ad una richiesta di proroga delle indagini", scrive Surdi
Sicilia, sindaco M5s di Alcamo indagato per abuso d’ufficio e falso: “Ho rispettato la legge e l’interesse dei cittadini”
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È indagato per abuso d’ufficio e falso per aver chiesto la riapertura dei pozzi d’acqua cittadini. Sono queste le accuse contestate dalla procura di Trapani a Domenico Surdi, il sindaco di Alcamo del Movimento 5 Stelle. A dare notizia dell’indagine a suo carico è lo stesso primo cittadino con un post su facebook. “Ritengo doveroso informare i cittadini alcamesi e tutto il MoVimento 5 Stelle che questa mattina mi è giunta dal Tribunale di Trapani una notifica relativa ad una richiesta di proroga delle indagini”, scrive Surdi. “Le ipotesi di reato – aggiunge sempre il primo cittadino – sarebbero verosimilmente connesse alla situazione che la nostra amministrazione si è trovata a fronteggiare all’indomani del suo insediamento e che riguarda l’attingimento di acqua da pozzi privati e del trasporto mediante autobotti”.

Ad Alcamo, infatti, sono diverse le abitazioni – sopratutto nella frazione marinara della cittadina – che non sono collegate alla rete idrica ma ricorrono invece a fornitori che distribuiscono acqua proveniente da serbatoi privati.  Eletto nel giugno del 2016, nella sua prima estate da sindaco Surdi si è subito dovuto occupare dell’emergenza legata alla gestione dei pozzi.  “Quando ci siamo insediati – spiega sempre il primo cittadino –  le licenze erano scadute e non erano state rinnovate per cui, a seguito della chiusura dei pozzi da parte del Genio Civile di Trapani, la città si trovò in grosse difficoltà, anche a causa delle molte richieste dei cittadini che nel periodo estivo si trasferiscono ad Alcamo Marina e non sono serviti da rete idrica. Per questo abbiamo chiesto la revoca in autotutela del provvedimento di chiusura, per non lasciare gli alcamesi senz’acqua, nell’attesa di poter migliorare il servizio”.

Evidentemente, però, la revoca del provvedimento di chiusura dei pozzi viene contestata dalla procura di Trapani che ha chiesto e ottenuto altri sei mesi per indagare sull’operato del primo cittadino. Un’indagine sulla gestione dei pozzi privati d’acqua era stata aperta dalla procura trapanese dopo una serie di esposti depositati dall’ex segretario generale del comune di Alcamo, Cristofaro Ricupati. Secondo il manager in passato alcuni dirigenti comunali alcamesi – coinvolti nell’indagine della procura – avrebbero garantito ai gestori dei pozzi privati di non pagare l’Irpef e l’Iva. Le concessioni di quei gestori sarebbero poi state rinnovate da Surdi. “Io sono sereno – conclude il sindaco – il mio operato è sempre ispirato al rispetto della legge, nell’esclusivo interesse dei cittadini”.

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