Continua lo scontro tra l’amministrazione Obama e Donald Trump sulle presunte ingerenze della Russia nelle elezioni presidenziali. Intercettazioni in cui funzionari del Cremlino festeggiano la vittoria del miliardario newyorkese. Sono contenute, ha rivelato l’emittente Nbc, in un nuovo rapporto della Cia che è stato consegnato nelle mani del capo della Casa Bianca uscente Barack Obama e che oggi verrà messo a disposizione anche del presidente eletto. Nel documento, lungo 50 pagine, si fanno i nomi dei funzionari russi che avrebbero hackerato i documenti dei democratici durante le elezioni presidenziali per fornirli a Wikileaks. Oggi il futuro presidente degli Stati Uniti vedrà a New York i vertici dell’intelligence americana per un briefing. All’incontro parteciperanno il direttore della Cia John Brennan, il direttore dell’Fbi James Comey e il numero uno della National Intelligence James Clapper.

La polemica sulle ingerenze di Mosca nelle elezioni dell’8 novembre non accenna a placarsi. Il 16 dicembre Obama aveva puntato il dito contro Mosca, accusandola di essere “responsabile dell’attacco hacker al partito democratico”. Aveva poi rivelato di avere detto a Putin “di porre fine” agli attacchi quando i due si erano incontrati a settembre in Cina. Pochi giorni più tardi aveva firmato l’espulsione di 35 alti ufficiali russi legati ai servizi segreti. Da parte sua, Vladimir Putin aveva scelto di non reagire in attesa dell’arrivo alla presidenza di Trump.

Che, al solito, si difende passando al contrattacco. In un’intervista telefonica con il New York Times, il presidente eletto definisce l’intera questione una “caccia alle streghe“. Per poi scrivere su Twitter: “Chiederò ai capi delle commissioni di Camera e Senato di indagare sulle informazioni top secret condivise con l’Nbc”. Poco prima si domandava “come mai Nbc abbia potuto buttare un occhio al rapporto segreto che è stato presentato a Obama” sulla possibile interferenza russa. ”Chi lo ha consegnato? Perché? Politica!”.

In altri due tweet Trump sembra addirittura mettere in dubbio che il Democratic National Committee sia stato hackerato, sulla scia delle indiscrezioni sul fatto che l’Fbi non hai mai avuto accesso ai server del Comitato Democratico nel corso delle indagini sull’interferenza della Russia. “Il Democratic Nation Economic Committee non avrebbe consentito all’Fbi si valutare le informazioni nei sui computer dopo il presunto hackeraggio della Russia. Quindi come e perché sono così sicuri dell’attacco se non hanno mai chiesto un esame dei server? Cosa sta accadendo?”.

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