Spesso si utilizzano termini fuori luogo per rendere un’idea, che siano giornali o semplici affermazioni fra amici. Ma questa volta non ci può essere un termine più scorretto di “ritorno”. Viviamo nell’era multimediale e se c’è un personaggio che da oltre 20 anni ha saputo attraversare il tempo utilizzando al meglio la tecnologia per la comunicazione, non ci sono dubbi: è Fiorello.

Non ha mai smesso, è sempre stato presente, ha sperimentato e si è divertito, ha compreso e studiato e ci ha divertito praticando sul campo virtuale e reale. E ha vinto con Twitter, Youtube, Facebook, Periscope, Mention… e ancora dischi ed eventi privati, la radio e la tv, senza mai abbandonare lo spettacolo per eccellenza: il teatro, ovunque.

Come si può? Mi chiedo come si possa immaginare un “ritorno” quando, oltre ad aver accompagnato ogni anno le promozioni di una nota compagnia telefonica tra banner on-line, tv e cartelloni pubblicitari, i quotidiani di tutte le testate giornalistiche non hanno perso occasione di raccontarlo con centinaia di articoli, mese dopo mese, a volte anche solo pretestualmente? Fiorello è notizia.

Fiorello c’è sempre! Ed è irraggiungibile, he he… in barba alle centinaia di “ecco il nuovo Fiorello” che lanciano ciclicamente altri produttori, presentatori e format Tv – tra l’altro è termine di paragone incauto e pesante per chiunque voglia affacciarsi a una carriera analoga. Diciamoci la verità, magari, magari ce ne fossero.

So che potrò risultare di parte ma, se da un lato le sue capacità sono sotto gli occhi di tutti, devo dire che aver passato tanto tempo al suo fianco (e poi aver avuto il tempo per distaccarmi da quel frenetico, folle, eccentrico e meraviglioso divertentissimo quotidiano) mi ha reso lucido nel capire che: comprendere Rosario fino in fondo è un viaggio intricato, difficile e, forse, senza speranza perché… lui è “ben più di un universo”.

Ed ognuno di questi universi è molto complesso.
Attenzione però, quando dico complesso, intendo “articolato” non “complicato”.
E la sua complessità porta a produrre una meravigliosa semplicità d’espressione, nella comunicazione, nei format, nell’arrivare alle persone e ai loro stati d’animo – trasformandoli spesso da negativi a positivi.

Che potere! È come un supereroe che sa di avere la superforza, e sa come utilizzarla: far sorridere e sdrammatizzare è una delle arti più difficili da mantenere viva e da evolvere – specialmente se alla fine chi lo percepisce avverte principalmente la spontaneità.
Lui sa.

Provate a seguire questo ragionamento: lui sa. Ma il “suo sapere” appartiene a un secondo livello. Il fatto reale è che Fiorello fa! Fa ridere, fa divertire e fa riflettere… e sa di saperlo fare ma il fatto di saperlo è solo una presa di coscienza che consegue alla sua capacità innata, mentre “il fare” tutte queste cose e “l’influenzare positivamente milioni di persone” è un dato assoluto.

Non sa cantare, canta.
Non sa intrattenere, intrattiene.
Non sa condurre, conduce, guida e ti porta a star bene, dove e come spesso nemmeno immagineresti.

E ancora, non fa la parte di quello che si entusiasma, lui è vero, si esalta e si stupisce ancora come un bimbo e sa giocare. È anche permaloso, giustamente egocentrico, eccentrico e perfezionista; ti mette alla prova, ti stimola e ti osserva e, quando ti vede giù mostra un’empatia disarmante che a volte lo ha anche fregato… perché lui, è così. È un gigante buono e un genio. Un fottuto genio! E molti rosicano per questo.

E poi vuole poche chiacchiere: lascia cadere le teorie e sperimenta perché quello che conta sono i risultati reali e finché non è convinto di qualcosa… o la perfeziona o la lascia perdere.

Un professionista che ha una visione totale – anche quando credi che non ti osservi o che non dia attenzione – ha tutto sotto controllo e, come un direttore d’orchestra, dirige i microuniversi attorno a se nella più incredibile e spiazzante gioiosa armonia. Accanto a lui è come essere un pulsante di un campionatore che, dopo essere stato preparato e predisposto con cura, al momento esatto deve suonare il giusto, fare il mio – anche quando pressa il pulsante per errore o per caso (e invece di far partire un jingle ne suona un altro) tutto si trasforma in un nuovo motivo di spettacolo.

La persona e il personaggio si fondono, ha il “cervello che va a 6 mila” e, quando credi di stargli dietro, è già in un altro pianeta e, per quanto ti sforzi di programmare, sarà possibile e inevitabile un ennesimo cambio di direzione, un’altra idea, un altro copione non scritto (ed è qui che ti rendi conto anche della maestria dei suoi autori che, come gregari impeccabili, sanno continuamente rientrare sui binari tracciati o rimodularli al volo).

Adesso “ritorna” l’Edicola Fiore in TV, su Sky Uno ogni mattina, dal lunedì al venerdì per 10 settimane fino al 16 dicembre, in diretta dalle 7.30 su Sky Uno HD, in replica dalle 8 in chiaro su TV8 (tasto 8 del telecomando) e disponibile dalle 7.30 su Sky TG24 Active, accessibile tramite tasto verde dai canali 100 e 500 di Sky. E ancora alle 20.30 su Sky Uno HD e su TV8 “EDICOLA FIORE DELLA SERA”, che è una replica riarrangiata con altri contenuti inediti.

Nel weekend: “EDICOLA FIORE – THE WORST OF” il meglio e il peggio della settimana, sempre su Sky Uno HD e TV8.

Insomma, ritorna la truppa e tutta l’energia di un format unico al mondo – ripeto “UNICO AL MONDO” (senza scopiazzature da show televisivi chiavi in mano che già funzionano in Giappone, in America o in Lapponia) – ma, badate, anche l’Edicola in effetti non “ritorna”, non se n’è mai andata da altre parti, non si è fermata, semplicemente, se non la conoscevate, la vedrete da persone che adesso la vedranno in TV.

Auguri Rosario, auguri a tutti gli amici dell’Edicola!

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