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Bruxelles, due poliziotti accoltellati: un arresto. Procura: “Attacco terroristico”

I due agenti non sono in pericolo di vita. Prima dell'aggressione evacuate Gare du nord e sede della Procura per un allarme bombe risultato falso
Bruxelles, due poliziotti accoltellati: un arresto. Procura: “Attacco terroristico”
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Nuovo attacco terroristico a Bruxelles. Due poliziotti sono stati accoltellati da un uomo nella zona di Schaerbbeek vicino a un centro sportivo, sul boulevard Lambermont. La procura federale ha identificato l’autore dell’aggressione. Si tratta di Hicham.D, un uomo di nazionalità belga nato il 26 aprile 1973. “Il giudice istruttore,  – si legge nel comunicato della procura – deciderà successivamente se prolungare il suo stato di fermo. Si tratta di un attentato terroristico”. Secondo l’emittente belga Rtbf, l’aggressore sarebbe un ex militare belga, già noto alla giustizia per vicende legate al terrorismo.

Audrey Dereymacker, portavoce della polizia locale, ha precisato che i due agenti non sono in pericolo di vita. Secondo una prima ricostruzione, l’aggressore ha reagito ad un controllo accoltellando i due poliziotti. Uno è stato ferito al collo, mentre l’altro allo stomaco. L’uomo è stato intercettato da un’altra pattuglia. Ha provato a reagire, e pare che abbia rotto il naso ad un altro agente che gli ha sparato a una gamba, fermandolo.

Prima dell’aggressione, la stazione Gare du nord e l’edificio Portalis, sede della Procura, erano stati evacuati dopo una chiamata anonima che segnalava la presenza di una bomba in entrambi i luoghi. Il quotidiano belga Le Soir ha poi riferito che si trattava di un falso allarme. Sia la stazione che l’edificio Portalis sono stati riaperti, mentre sono rimaste bloccate la circolazione delle linee di alcuni tram nella zona.La polizia federale ha dichiarato di aver trovato un pacco sospetto alla Gare du Midi. Al suo interno però non è stato trovato niente di pericoloso.

Secondo il quotidiano francese Le Monde, gli attacchi di Parigi del 13 novembre e quelli di Bruxelles del 22 marzo sono riconducibili a una singola organizzazione. Il giornale afferma che la prova è un computer ritrovato alla fine di marzo, dopo gli attentati, in un bidone dell’immondizia situato vicino a uno dei recenti nascondigli dei jihadisti, proprio a Schaerbeek, uno dei comuni di Bruxelles e luogo dell’aggressione. Nel piccolo portatile, rivela Le Monde, sono stati trovati molti indizi: testamenti, liste di bersagli da colpire oltre a ricerche effettuate sul web su ordigni ed esplosivo. I terroristi si erano premurati di crittografare tutti i dati, ma è stato possibile ugualmente trascrivere un file.

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