Un anno fa era stata filmata mentre faceva lo sgambetto ad alcuni migranti che scappavano dalla polizia al confine con la Serbia. Immagini che hanno fatto il giro del mondo e che hanno causato il licenziamento di Petra Lazlo, giornalista ungherese di N1TV, emittente televisiva vicina al governo Orban. Ma la vicenda ha avuto anche risvolto giudiziario: la cronista è accusata di turbamento dell’ordine pubblico, un reato che nell’ordinamento giuridico ungherese è definito come comportamento violento e antisociale, che suscita indignazione o allarme, ed è punibile fino a due anni di carcere, a meno che non vi siano ulteriori aggravanti.

I pm della contea di Csongrad – nel sud dell’Ungheria – che indagano sul caso, hanno ricordato che quel giorno centinaia di migranti avevano sfondato il cordone formato dalle forze di polizia per dirigersi verso la cittadina vicina di Szeged. Laszlo era dietro agli ufficiali di polizia e aveva filmato la fuga dei migranti. “Mentre filmava la reporter ha sferrato un calcio negli stinchi ad un giovane uomo e ha colpito una ragazza al ginocchio”, hanno detto i magistrati in un comunicato. Non c’è però evidenza di un reato motivato da “considerazioni etniche” o dallo “status di migranti delle vittime”, hanno precisato.

Allo stesso tempo, però, sollevano la giornalista dall’accusa che aveva fatto esplodere il caso: non sarebbe stata infatti la reporter ad aver colpito Osama Abdul Mohsen e suo figlio Zaid. “Laszlo – dicono gli inquirenti – ha dato un calcio all’uomo, ma non lo ha colpito. L’uomo è caduto perché un poliziotto ha cercato di fermarlo, facendogli perdere l’equilibrio”. Dopo la vicenda Abdul Mohsen, allenatore di calcio di origini siriane, si è trasferito in Spagna dove ha trovato impiego presso la Scuola nazionale degli allenatori di calcio. E il figlio Zaid ha incontrato il suo idolo, il giocatore del Real Madrid Cristiano Ronaldo.

L’anno scorso la giornalista aveva detto al quotidiano Magyar Nemzet di provare rimorso per ciò che aveva commesso: “Sono sotto choc per quello che ho fatto e per quello che è stato fatto a me. Non sono senza cuore o razzista. Sono una donna, madre di bambini piccoli, che ha appena perso il posto di lavoro e che ha sbagliato in preda al panico”.

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