L’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca metterebbe “a rischio la sicurezza nazionale del Paese ed il suo benessere”. Nel giorno in cui l’ex agente Cia Evan McMullin annuncia la propria candidatura come indipendente per raccogliere i voti dei repubblicani che non ci stanno a votare per il tycoon, cinquanta ex alti funzionari esperti di sicurezza e politica estera del G.o.p hanno scritto al New York Times una dura lettera aperta contro il miliardario newyorkese. “Nessuno di noi lo voterà”, spiegano tra gli altri l’ex direttore della Cia Michael Hayden, gli ex segretari alla Sicurezza interna Michael Chertoff e Tom Ridge, gli ex rappresentanti per il commercio Carla Hills e Robert Zoellick ed ex funzionari del dipartimento di Stato come Eliot Cohen e Philip Zelikow. “Non ha il carattere, i valori, l’esperienza per essere presidente”, sottolineano i cinquanta.

“Da un punto di vista di politica estera”, continua la lettera, “non è qualificato come presidente e Comandante in capo”, con “il comando sull’arsenale nucleare degli Usa”. “Siamo convinti”, scrivono “che sarebbe pericoloso e metterebbe a repentaglio la sicurezza e il benessere del nostro Paese”. E ancora: “Sembra non avere conoscenze di base e fiducia nella Costituzione, nelle leggi e nelle istituzioni degli Stati Uniti, compresa la tolleranza religiosa, la libertà di stampa e l’indipendenza del potere giudiziario“. “A differenza di altri presidenti che avevano un’esperienza limitata di politica estera, Trump non ha mostrato alcun interesse a prepararsi. Continua a fare sfoggio di un’ignoranza allarmante sui fatti fondamentali della politica internazionale contemporanea”. E nonostante ciò “sostiene di comprenderla e di “sapere sull’Isis più cose dei generali””.

Un presidente, “secondo la nostra esperienza”, proseguono i cinquanta, deve “essere disciplinato, controllare le emozioni e agire solo dopo una riflessione e un’attenta deliberazione, mantenere relazione cordiali con i leader di Paesi con diversi background e avere il loro rispetto”. Al contrario Trump “manca di autocontrollo, agisce in modo impetuoso, non tollera critiche personali, ha allarmato i nostri alleati con il suo comportamento incostante“. In più “non sa o non vuole separare il vero dal falso”. “In molti hanno dubbi su Hillary Clinton, proprio come molti di noi”, è la conclusione, “ma Donald Trump non è la risposta alle sfide impegnative che ha davanti l’America ed a queste elezioni cruciali: siamo convinti che nello Studio Ovale sarebbe il presidente più irresponsabile nella storia americana”

Nel frattempo, appunto, alla corsa per lo Studio Ovale si è unito un nuovo candidato indipendente. E’ Evan McMullin, mormone, ex Cia e responsabile politico in seno alla House Repubblican Conference. Quarantenne, secondo quanto riferiscono i media americani avrebbe alle spalle il sostegno di molti finanziatori del partito repubblicano e potrebbe raccogliere i consensi dei conservatori delusi e frustrati dalla nomination di Trump.

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