Letame contro il presidente della Toscana Enrico Rossi. E’ successo a San Miniato, Pisa, durante la Festa dell’Unità. “Sono stato aggredito da un violento alla festa dell’Unità di San Miniato: mi ha scaricato addosso un secchio di letame” ha raccontato Rossi su Facebook ricostruendo quanto accaduto giovedì sera. A compiere il gesto è stato Giovanni Cialdini, imprenditore nel settore della macellazione che da tempo combatte contro una norma regionale che impone un limite massimo di animali da macellare. Cialdini – storico militante Pci-Pds-Pd – è stato bloccato e identificato. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato a Rossi per esprimergli “solidarietà e vicinanza“. Stesso messaggio dal presidente del Consiglio Matteo Renzi e da diversi avversari politici, compreso il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, M5s, a sua volta oggetto di un’intimidazione con una lettera minatoria e due pallottole.

Festa Unità post

Il governatore stava aspettando di presentare sul palco il suo libro “Rivoluzione socialista“, quando l’imprenditore – racconta il Tirreno – considerato un simpatizzante del Pd, ha preso la parola e ha iniziato a insultare Rossi, accusandolo di aver affossato la sua azienda non concedendogli i permessi per proseguire la produzione. A questo punto è intervenuto il moderatore del dibattito, un giornalista del quotidiano livornese, giornale che ha divulgato la notizia, che ha tolto il microfono di mano all’imprenditore. E’ stato in questo momento che Cialdini ha afferrato il secchio pieno di escrementi animali e gli ha gettati addosso a Rossi, colpendo anche il giornalista intervenuto. Il presidente della Regione si è allora avvicinato al suo contestatore, abbracciandolo e sporcandolo a sua volta di escrementi. A questo punto è partita una piccola colluttazione tra i due che sono caduti a terra. Infine, dopo aver provato ad allontanarsi, Cialdini è stato bloccato dai carabinieri.

Festa Unità“Mi sono lavato e rivestito con abiti prestati dai compagni e ho ripreso il dibattito in altro luogo della festa. Se pensano di fermarmi così si sbagliano di grosso”, così ha proseguito il presidente della regione sul suo post.

L’azienda di Cialdini, La Romilda, è una delle più grandi della zona di San Miniato. Ha anche ospitato diversi eventi elettorali e a uno di questi nel 2009 partecipò anche uno dei big del Pd, Piero Fassino. Iniziative che si sono ripetute negli anni anche se Cialdini risulta iscritto al Pd solo fino al 2010, quando partecipò alle primarie. Poi il suo nome non figura più nell’elenco dei tesserati. Tuttavia nel 2014 organizzò un altro evento elettorale alla Romilda per sostenere la ricandidatura a sindaco di San Miniato di Vittorio Gabbanini. Negli ultimi due anni però il rapporto con il partito e la classe dirigente locale e regionale si è incrinato proprio dopo avere investito sull’allevamento di ovini destinati alla macellazione islamica e la realizzazione del mattatoio con rito halal. La legge regionale che impone limiti rigidi a questo genere di macellazioni lo ha spinto a criticare spesso la politica regionale e locale, fino alla clamorosa protesta di ieri sera.

Oggi, durante un incontro con i giornalisti, il governatore ha dichiarato di voler prendere dei provvedimenti nei confronti dell’imprenditore: “Ieri pensavo di non denunciare questo signore, perché sono una persona che non porta rancore, ma oggi credo che invece lo farò perché episodi del genere non si ripetano. E’ bene che quando siamo di fronte a un reato ci sia una reazione da parte di chi ha subito”. Rossi ha poi aggiunto “bisognerebbe tutti fare uno sforzo per riportare i comportamenti in un alveo che non sia quello della violenza e del degrado. Non è possibile che un signore che chiede una cosa che non possiamo dargli, pensi di esprimere così la sua protesta”. Infine fa sapere che, a settembre, ritornerà a San Miniato.

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