Beau Solomon è morto per annegamento. E’ quanto emerge dall’autopsia disposta dalla Procura di Roma sul corpo dello studente americano che sarebbe stato spinto nel Tevere all’altezza di Ponte Garibaldi dal senzatetto Massimo Galioto la notte tra il 30 e il 1° luglio scorso. L’esame autoptico, effettuato presso l’Istituto di medicina legale dell’Università La Sapienza, avrebbe, infatti, confermato la presenza di acqua nei polmoni del giovane, il che escluderebbe che fosse già morto nel momento in cui è stato spinto nel fiume.

Già da un primo esame della salma erano state individuate ferite compatibili con l’urto con alcuni massi presenti nel fiume all’altezza del ponte o con la lunga permanenza in acqua. Per i risultati dell’esame tossicologico bisognerà attendere ancora alcuni giorni. Sul fronte delle indagini è stato fissato per giovedì l’interrogatorio di convalida di Galioto davanti al gip Maria Agrimi. Nei confronti del 41enne il pm Marcello Monteleone contesta il reato di omicidio aggravato dai futili motivi.

Questa mattina, prima dell’udienza nell’Aula Paolo VI con i pellegrini provenienti da Lione, intorno alle 9, Papa Francesco ha incontrato i genitori del ragazzo, “manifestando loro i sentimenti della più viva partecipazione e compassione, e la sua vicinanza nella preghiera al Signore per il giovane così tragicamente scomparso”. Lo ha reso noto il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi.

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