L’Europa, la Costituzione, Eugenio Montale, Italo Calvino, Luigi Pirandello e Giovanni Verga. Sono questi i temi e i nomi che, secondo alcuni scrittori che frequentano il mondo della scuola, potrebbero uscire alla prima prova scritta. A quattro giorni dall’avvio degli esami di maturità il “tototema” impazza sui social network e tra gli studenti.
Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, ha annunciato che “i temi saranno belli e attuali e saranno l’occasione per riflettere su esperienze attinenti alla vita degli stessi alunni”.
Parole che vanno tradotte in previsioni. Abbiamo chiesto a quattro scrittori-insegnanti di fare un pronostico per aiutare i ragazzi ad orientarsi.

“Potrebbe uscire una traccia sulla Costituzione, sull’Europa e i nazionalismi”, spiega Christian Raimo, autore di “Tranquillo prof, la richiamo io” e insegnante di filosofia e storia al liceo classico “Dante Alighieri” di Roma. “Ripasserei anche Leopardi, è un autore che si connette alle questioni filosofiche, all’illuminismo. Pirandello e Verga – continua Raimo – vanno pure presi in considerazione. Quest’ultimo interpreta la tematica del lavoro, della povertà, dell’esclusione sociale, questioni che sono attuali ancora oggi”.

Lo scrittore romano per dare un consiglio ai ragazzi pensa alla sua maturità: “Leggere confusamente dei buoni saggi, degli argomenti che interessano è una buona strada da intraprendere la notte prima degli esami. Quando feci l’esami di Stato mi soffermai casualmente sul nazismo ed effettivamente uscì questo tema. Suggerisco ai maturandi di leggere qualche giornale, qualche approfondimento, lasciando perdere il manuale. Non si può rilassarsi, non si riesce”.

Dello stesso parere Raul Montanari, autore amato dai più giovani che ha pubblicato per ultimo “Il Regno degli amici”: “In genere vengono scelti temi che non implicano posizioni politiche dello studente: non vi sarà una traccia sull’immigrazione ma magari sull’Isis. Credo sia possibile che si parli di Europa: potrebbe persino essere usato come un sondaggio. Scontato il tema sui 70 anni della Repubblica: è probabile che lo diano dal momento che non vi sono altre ricorrenze”. Sulla letteratura, Montanari archivia Umberto Eco, nome uscito nei giorni scorsi sulla Rete: “Sarebbe una piacevole sorpresa ma c’è qualcuno prima di lui. Non c’è mai stato un tema su Pasolini, per esempio”. E suggerisce di guardare oltre i programmi: “Nel 1977, quando feci la maturità, il programma non arrivava a Pirandello. Avevo letto dei suoi libri per interesse personale e uscì proprio quel nome”.

Chi conosce bene gli studenti e l’esame di Stato è Gian Carlo Visitilli, autore di “E la felicità prof?”, professore di letteratura italiana a Bari e membro esterno al liceo artistico a Polignano:
“I ragazzi si aspettano una traccia sull’immigrazione. Il secondo tema più ambito è quello sulla Costituzione ma non uscirà. Più facile che vi sia qualcosa che ha a che fare con i diritti. In letteratura si aspettano qualcosa che abbia a che fare con il Novecento ma la maggior parte degli studenti pensa che il governo pur di fare vedere che è alla moda metterà scrittori contemporanei. Non c’è da aspettarsi Verga o Pirandello. Ho preparato i ragazzi sul saggio breve: abbiamo dibattuto molto sulle Destre che tornano. Se uscisse una traccia su questo, gli studenti sarebbero pronti. Sarebbe bello far riflettere i diciottenni prossimi al voto su questo tema”.

Anche Eraldo Affinati, che ha pubblicato di recente “L’uomo del futuro” e lavora con i ragazzi migranti pensa ad una traccia di estrema attualità: “Sarebbe bello il confronto con l’altro, con l’immigrato. Una riflessione sull’Europa potrebbe essere interessante in questi giorni in cui si parla del referendum sulla Brexit”.

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