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Federico Pizzarotti sospeso da M5s, tensione e rabbia a Parma: il sindaco annulla gli impegni istituzionali

Poco dopo le 15, la doccia gelida che spezza sul blog un silenzio sul comune che continuava ormai da oltre un anno. Qualcuno in città esulta, qualcuno invece vede quel post la fine di un sogno. I suoi fedelissimi non parlano, sconvolti dai fatti precipitati nel giro di 24 ore
Federico Pizzarotti sospeso da M5s, tensione e rabbia a Parma: il sindaco annulla gli impegni istituzionali
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Ormai era solo questione di tempo. Ma qualcuno fino alle prime ore di venerdì mattina ci sperava ancora. Anche dopo l’indagine di abuso d’ufficio, le critiche sollevate dal direttorio verso il sindaco Federico Pizzarotti, reo di aver tenuto nascosto per mesi quell’avviso di garanzia arrivato nella seconda metà di febbraio sulla sua scrivania e finito su tutte le prime pagine dei giornali soltanto il 12 maggio. Ma tra le fila dei Cinque stelle a Parma la speranza che fosse ancora l’ennesimo temporale di passaggio in fondo era rimasta. E invece, poco dopo le 15, la doccia gelida che spezza sul blog un silenzio su Parma che continuava ormai da oltre un anno. Pizzarotti sospeso dal Movimento 5 stelle. La rampa di lancia verso l’espulsione, ancora non effettiva, ma lì, dietro la porta del suo Municipio conquistato con la bandiera Cinque stelle, ad aspettarlo.

Il colpo lo ha accusato anche lui, ripudiato dalla sua forza politica ancora prima della fine del suo mandato. Con tutte le polemiche con i vertici pentastellati che hanno fatto da sfondo ai suoi quattro anni a capo del Comune di Parma infatti, non era mai successo che Pizzarotti facesse saltare qualche appuntamento istituzionale per paura di domande sulle questioni politiche interne al Movimento. “Io continuo a fare il mio lavoro da sindaco” diceva sempre, “rispondo con i fatti amministrando la mia città”. Invece venerdì, atteso all’aeroporto di Parma per un summit di almeno due ore, dopo la notizia della sua sospensione arrivata dal blog di Beppe Grillo, il primo cittadino non si è presentato. È la prima volta che mette in secondo piano la “sua” città per il suo ruolo dentro il Movimento. Pizzarotti si è chiuso nel silenzio, barricato di nuovo nel suo ufficio insieme al suo staff comunicazione, come nella giornata di ieri. Qualcuno in città esulta, qualcuno invece vede quel post la fine di un sogno. I suoi fedelissimi non parlano, sconvolti dai fatti precipitati nel giro di 24 ore. “Adesso no. Dopo” rispondono seccamente al telefono. La chiamata per loro è in Comune, per stabilire una linea, una strategia. Se c’è ancora c’è qualcosa da salvare. Se si può salvare qualcosa. Se. Perché la sospensione non è un’espulsione, ma la strada verso l’uscita a Pizzarotti era stata indicata da tempo. Ironia della sorte, nel giorno più nero, sotto la sua finestra sotto Portici del Grano, ristoratori e cameriere allestiscono banchetti e tavoli per una festa dedicata alla Malvasia. Uno degli eventi che celebrano Parma diventata città creativa Unesco per la gastronomia. Un traguardo della giunta Pizzarotti, a cui però questa sera ci sarà poco da brindare.

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