Nel 2015 sono aumentate rispetto agli anni precedenti le segnalazioni di abusi a sfondo sessuale sui minori. A sostenerlo è il Dossier sulla Pedofilia di Sos Il Telefono Azzurro Onlus. Lo studio è stato pubblicato in occasione della Giornata nazionale per la lotta alla pedofilia e alla pedopornografia del 5 maggio, pochi giorni dopo la scoperta della causa della morte della piccola Fortuna Loffredo, vittima di reiterate violenze sessuali e gettata dal balcone di un palazzo di Caivano, in provincia di Napoli e dai risultati delle indagini su episodi di abusi su bambine in una parrocchia di Roma.

Il Telefono Azzurro ha presentato i dati aggiornati sulle informazioni raccolte e verificate dalla linee di ascolto 1.96.96 (attiva su tutto il territorio nazionale 24 ore su 24, per 365 giorni all’anno), 114 Emergenza infanzia e il servizio chat-line. Solo l’anno scorso le linee della associazione, nata nel 1987 a Bologna, hanno gestito più di 4.724 richieste di aiuto di bambini e adolescenti, delle quali 241 – circa il 5% sul totale – hanno riguardato situazioni di emergenza per abusi a sfondo sessuale. Una tendenza in crescita rispetto agli anni passati, che diventa ancora più significativa se si considerano anche le segnalazioni ricevute dal 114 legate alla pedopornografia online (8,8%), raddoppiate rispetto al 2013 (4,4%).

“Per ogni bambino che è vittima di abusi c’è qualcuno che sa e non parla”, commenta il professor Ernesto Caffo, Neuropsichiatra infantile all’Università degli studi di Modena e Presidente di SOS Il Telefono Azzurro Onlus. “Ma i bambini raccontano. Per questo, da quasi 30 anni esiste Telefono Azzurro: per raccogliere le loro voci e aiutarli, prima che gli esiti siano drammatici e fatali. Lo studio – aggiunge Caffo – di questi fenomeni e dei contesti in cui si verificano, la stretta collaborazione con istituzioni e servizi del territorio sono gli unici strumenti in grado di offrire una soluzione. Ma vanno supportati e rafforzati, affinché la prevenzione e la cura delle conseguenze psicologiche sulle vittime siano davvero possibili. L’abuso sui bambini si combatte ogni giorno con azioni concrete di tipo culturale, etico, educativo e terapeutico”. A fronte di questi dati, l’associazione rinnova l’appello presentato lo scorso anno al Parlamento e al Governo Renzi affinché venga predisposto “un piano di azione per il contrasto della pedofilia, degli abusi e dello sfruttamento sessuale”. Si sollecita una risposta concreta al “diritto all’ascolto” riconosciuto al bambino dalla Convenzione internazionale sui Diritti dell’Infanzia firmata dalle Nazioni Unite nel 1989.

Secondo lo studio della Onlus la maggior parte degli abusi sessuali segnalati vengono messi in atto da persone conosciute dalle vittime (oltre il 76% dei casi della linea 1.96.96 e oltre il 54,3% dei casi per la linea 114), per lo più appartenenti allo stesso nucleo familiare. Si riscontra, tuttavia, un trend in aumento nella percentuale di responsabili estranei o amici/conoscenti esterni alla famiglia della vittima. I dati confermano il “primato” femminile delle vittime di abusi (65%) e l’alta percentuale dei minori di 11 anni (oltre il 40%). Inoltre, anche se il numero di bambine vittime sotto i 10 anni rimane rilevante, risulta decisamente in crescita il numero delle adolescenti vittime di abusi sessuali: al 114 Emergenza Infanzia si è passati dal 22,3% del 2013, al 25% del 2014, fino a crescere al 33,3% dello scorso anno.

Per quanto riguarda, invece, le vittime di sesso maschile sono sempre più bambini sotto gli undici anni (dal 40,8% del 2014 al 55% del 2015 sulle linee di ascolto; dal 50% del 2014 al 60,9% del 2015 al 114 Emergenza Infanzia). Si conferma la prevalenze delle vittime di nazionalità italiana (circa l’85% dei casi). I bambini stranieri che chiedono aiuto al 114 risultano più numerosi dei coetanei italiani nelle segnalazioni di sfruttamento della prostituzione e turismo sessuale.

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