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Alluvione Cinque Terre, dieci indagati. “Opere private con soldi pubblici”

Amministratori e imprenditori, secondo l'ipotesi degli inquirenti, avrebbero approfittato dei fondi stanziati dalla Regione per mettere in sicurezza il territorio compiendo atti falsi e gonfiando fatture. Realizzate anche opere "private" con fondi pubblici
Alluvione Cinque Terre, dieci indagati. “Opere private con soldi pubblici”
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Dieci avvisi di garanzia sono stati notificati, anche ad amministratori del Comune di Monterosso, per i lavori post alluvione del 2011 che fece 13 morti. La polizia ha scoperto “rendicontazioni gonfiate e tangente da imprenditori per ringraziare i politici”. Sul caso indagano i sostituti procuratori Tiziana Lottini e Luca Monteverde. Nel gennaio del 2015 c’era già stata un’inchiesta che aveva portato ai domiciliari quattro persone.

Amministratori e imprenditori, secondo l’ipotesi degli inquirenti, avrebbero approfittato dei fondi stanziati dalla Regione per mettere in sicurezza il territorio compiendo atti falsi e gonfiando fatture. Realizzate anche opere “private” con fondi pubblici. Secondo l’accusa i protagonisti della vicenda, che vanno dal sindaco dell’epoca ad alcuni imprenditori di ditte edili locali, avrebbero approfittato dell’urgenza data dal dopo alluvione che permetteva l’affidamento diretto dei lavori. La notizia è riportata da Il Secolo XIX.

I magistrati “ipotizzano un episodio di corruzione” per il sindaco in carica nel 2011, Angelo Betta e per l’amministratore di un’impresa edile, che secondo le indagini avrebbe garantito al primo cittadino alcuni lavori nella casa di proprietà della figlia. Un intervento di circa 35mila euro messo però poi in conto alla Regione. Nei lavori anche un’altra fattura da 66mila euro ancora per lavori privati. E poi lavori gonfiati fino a 300 mila euro per un valore reale di circa 195 mila.

Nel registro degli indagati sono finiti anche tecnici comunali,professionisti, imprenditori coinvolti secondo i magistrati nella vicenda scaturita dopo il 25 ottobre 2011. Gli inquirenti contestano poi anche la gestione di alcune risorse derivanti da una raccolta fondi di solidarietà dopo l’evento catastrofico di cinque anni fa. Solo un anno fa il comune delle Cinque Terre finì sotto la lente della magistratura per i lavori sul torrente Morione, relativi ancora al post alluvione. E ancora, l’attenzione torna sul parcheggio multipiano di Monterosso, già al centro dell’inchiesta Parcopoli sugli abusi edilizi nel Parco Nazionale delle Cinque Terre. Parcheggio per altro dissequestrato appena tre giorni fa.

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