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Campania. Si dimette Mastursi, braccio destro di De Luca: “Troppo lavoro”. Ma c’è un’inchiesta della Procura di Roma

Mistero sulla decisione del fedelissimo del governatore che parla di "ragioni personali". In realtà il vice segretario del Pd campano è implicato in un'inchiesta giudiziaria: la Squadra Mobile di Napoli nei giorni scorsi ha perquisito la sua abitazione e i suoi uffici a Palazzo Santa Lucia e gli è stato sequestrato il cellulare. Di qui la decisione di farlo dimettere
Campania. Si dimette Mastursi, braccio destro di De Luca: “Troppo lavoro”. Ma c’è un’inchiesta della Procura di Roma
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Alle dimissioni “per il troppo lavoro”, come nel pomeriggio ha provato a spiegare l’ufficio stampa della Regione, non ci ha creduto nessuno. Il braccio destro di Vincenzo De Luca, Carmelo Mastursi, (per tutti Nello), vice segretario del Pd campano, fino a pochissimi mesi fa amministratore unico di Salerno Energia, ha lasciato di punto in bianco l’incarico di capo della segreteria del Governatore della Campania per un’altra ragione: è implicato in un’inchiesta giudiziaria della Procura di Roma dai contorni ancora oscuri, sui quali l’entourage deluchiano ha alzato una barriera di protezione e una coltre di mistero.

Mastursi  è iscritto nel registro degli indagati a Roma per corruzione. Nel registro figura anche un giudice del Tribunale civile di Napoli, Anna Scognamiglio, e il marito. Agli indagati viene contestato a vario titolo anche la rivelazione di segreto. Era stata la Procura di Napoli ad avviare l’inchiesta e poi ha inviato gli atti a Roma per competenza territoriale (piazzale Clodio si occupa delle vicende giudiziarie che riguardano i giudici partenopei).

La Squadra Mobile di Napoli nei giorni scorsi ha perquisito la casa di Mastursi e i suoi uffici a Palazzo Santa Lucia, sede della giunta regionale a due passi dal lungomare di Napoli. Quest’ultima visita non poteva passare inosservata a De Luca e alla ristretta cerchia che ne cura le strategie politiche e comunicative. Il governatore e i suoi hanno così appreso le ragioni delle indagini, il grado di coinvolgimento di Mastursi, e il suo imbarazzo all’esito delle perquisizioni (gli è stato anche sequestrato il cellulare).

Di qui la decisione di farlo dimettere dolcemente, guadagnando tempo per attrezzarsi alla bufera in arrivo. Mastursi è salito sabato mattina negli uffici deserti per il week end, e in gran segreto ha lasciato una lettera resa nota solo ieri. Le ragioni delle dimissioni sono state camuffate dietro un comunicato di maniera, che le giustifica con “l’impossibilità, dopo questi primi mesi di lavoro, di coprire contemporaneamente il ruolo di responsabile politico dell’organizzazione del Pd regionale a fronte di un impegno sempre più rilevante in vista delle prossime amministrative, e un ruolo istituzionale del tutto assorbente per il carico di lavoro e i ritmi di attività impressi dalla nuova amministrazione in tutte le politiche di settore”.

Mastursi è un deluchiano della prima ora, la cui carriera si è dipanata tra ruoli dirigenti nei Ds e nel Pd e incarichi in società del Comune di Salerno tra le quali Salerno Energia, il “fiore all’occhiello” del sistema di partecipate locali. Il suo ora è anche un caso politico. Per oggi alle 17 De Luca ha convocato una riunione coi fedelissimi, allargata ai consiglieri regionali del centrosinistra. Un summit di maggioranza per ragionare su come sostituire Mastursi, e non solo.

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