Sei feriti al Gay Pride di Gerusalemme. I partecipanti alla parata, che si tiene ogni anno, sono stati colpiti da due uomini armati di coltelli. Le fonti mediche riferiscono che due di essi sono in condizioni gravi. Tra i feriti anche una agente di polizia, mentre le condizioni degli altri feriti non sono ancora chiare. L’attacco è avvenuto nella via Keren ha-Yesod, vicino alla residenza ufficiale di Netanyahu. Gli aggressori sono stati subito neutralizzati e fermati dalla polizia. Secondo Luba Samri, la portavoce della polizia di Gerusalemme, a giudicare dal loro aspetto, gli assalitori sarebbero ebrei ortodossi. La marcia a cui han preso circa duemila persone è stata per lungo tempo al centro di tensioni fra la maggioranza laica israeliana e minoranza ultraortodossa. Da anni infatti gli ebrei ortodossi si oppongono alle esibizioni in pubblico dell’omosessualità.

“E’ un evento molto grave. I responsabili saranno puniti con rigore”, ha commentato il premier israeliano Benyamin Netanyahu. “Le libere scelte di ciascun individuo – ha aggiunto – sono uno dei valori base in Israele. Dobbiamo far sì che tutti in Israele possano vivere in piena sicurezza, quali che siano le loro scelte”.

L’ebreo ortodosso arrestato “è già noto alla polizia”, ha detto il capo della polizia di Gerusalemme in una conferenza stampa. Ha risposto, invece, in maniera evasiva alle domande dei cronisti che hanno chiesto di confermare se si trattasse di Yishai Schlissel, l’assalitore del Gay Pride nel 2005. La notizia è stata data dal sito web locale 0404, secondo cui uno degli aggressori sarebbe lo stesso che ferì tre partecipanti nella parata a Gerusalemme di dieci anni fa. L’uomo è stato rilasciato tre settimane fa dopo dieci anni di carcere sui dodici a cui era stato condannato. Secondo un portavoce della polizia israeliana, invece, in un commento alla Bbc si tratterebbe di Schlissel.

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