Mi capita di confondermi, di non sapere più chi sono, mi capita di chiedere l’autografo alla mia solitudine, vivo in questo monolocale arioso che è anche lo studio della Chisciotte (sulla porta ho messo la targhetta Produzioni Chisciotte), un laboratorio di sconfitte personali, di amori andati a male, e di slanci abissali verso – quella cosa chiamata poesia – come diceva Orten, un grande poeta morto giovane, troppo giovane, ma forse tutti i poeti muoiono giovani, anche a 90 anni.

La mia videocamera che ho ribattezzato ‘Valéry‘ mi fa compagnia, l’accendo e nascono questi film, questi frammenti visivi e carnali creati dalla mia immaginazione. Così passa il tempo e passo anche io senza fermarmi al rosso, sperando in un incidente con me stesso. Per tramortirmi e forse rinascere. Perché sento il bisogno di raccontarmi? Per sentirmi meno solo?

Aforisma del giorno
Pronuncia queste parole: “Sono vivo”. E non farti smentire da nessuno, nemmeno dalla morte.

Articolo Precedente

Lucio Lombardo Radice e Goffredo Fofi da vicino

next
Articolo Successivo

Lost in Revolution, viaggio da Genova a Kiev con le ucraine d’Italia

next