Anche Transparency International, l’ong impegnata nella lotta alla corruzione, è finita nella lista degli “agenti stranieri“. La decisione è del ministro della giustizia – riferisce Vedomosti – che su richiesta della procura, ha applicato una controversa legge russa. Ma l’organizzazione ha già annunciato l’intenzione di fare ricorso. Con Transaperency, compaiono già nella lista Amnesty International, la Lega per i diritti dell’uomo, il Gruppo moscovita di Helsinki, le associazioni umanitarie Agora e Golos (Voce) e altre centinaia di associazioni tra Mosca, San Pietroburgo e nelle province.

È del 2012 la legge, approvata all’unanimità dalla Duma, che obbliga le organizzazioni non governative che ricevono finanziamenti esteri a registrarsi come “agenti stranieri”, per essere sottoposti a controlli speciali. Sempre nello stesso anno il presidente russo aveva espulso dalla Russia l’Usaid, l’agenzia del governo Usa che finanzia le ong che promuovono i diritti civili nel Paese. Le organizzazioni interpretano la legge come un tentativo per mettere a tacere coloro che hanno osato criticare il potere putiniano e all’entrata in vigore del provvedimento si sono rifiutate di adeguarsi. Ma nel marzo 2013 il governo ha avviato le prime ispezioni che hanno portato alla creazione della lista.

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