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Nucleare, Netanyahu: “Firma solo se Iran riconosce diritto di Israele a esistere”

Il premier che ha convocato il Consiglio di difesa del governo che ha respinto "in maniera compatta" l’intesa raggiunta tra Teheran e le potenze del 5+1: "Accordo Iran-Usa minaccia sopravvivenza di Israele". La strategia di Gerusalemme: "Aumentare la pressione fino a che sia raggiunta una buona intesa"
Nucleare, Netanyahu: “Firma solo se Iran riconosce diritto di Israele a esistere”
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L’accordo raggiunto tra il 5+1 e l’Iran sul nucleare irrita Gerusalemme. Il Consiglio di difesa del governo di Israele ha respinto “in maniera compatta” l’intesa, si legge in un comunicato pubblicata al termine della riunione di tre ore convocata dal premier Benyamin Netanyahu. “Israele chiede che ogni accordo finale con l’Iran includa un chiaro e non ambiguo riconoscimento del diritto di Israele di esistere”, il premier riportato dal suo portavoce Mark Regev in un tweet. “Voglio chiarire una cosa a tutti – ha proseguito il premier – la sopravvivenza di Israele non è negoziabile. Israele non accetta un accordo che consente ad un paese che vuole annientarci di sviluppare armi nucleari”. Netanyahu, a questo proposito, ha ricordato che solo due giorni fa “nel mezzo dei negoziati di Losanna il comandante della forze di sicurezza Basij in Iran ha detto:’la distruzione di Israele non è negoziabilè”.

“L’accordo non ferma un singolo impianto nucleare in Iran, non distrugge una sola centrifuga e non fermerà lo sviluppo e la ricerca sulle centrifughe avanzate – ha detto ancora Netanyahu – al contrario legittima l’illegale programma nucleare”. “Qualcuno ora dice che la sola alternativa a questo cattivo accordo è la guerra. Non è vero. C’è una terza alternativa: restare saldi, aumentare la pressione sull’Iran fino a che sia raggiunto un buono accordo”.

La prima presa di posizione successiva al raggiungimento dell’intesa era arrivata in mattinata. “Un accordo basato su questa intesa minaccerà l’esistenza di Israele. L’alternativa è restare su posizioni ferme e aumentare la pressione sull’Iran finché non si raggiungerà un accordo migliore”, si leggeva in una dichiarazione di Netanyahu diffusa al termine della conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.

Già nella serata di giovedì Netanyahu aveva scritto sul suo profilo Twitter che “ogni accordo deve riportare indietro in maniera significativa le capacità nucleari dell’Iran e fermare il suo terrorismo e la sua aggressione” e il ministro dell’intelligence Yuval Steinitz aveva detto che l’opzione militare resta sul tavolo se ”non avremo altra scelta”. Lo stesso Obama ieri sera ha detto che i “progressi sul nucleare non diminuiscono i timori” rispetto alla sponsorizzazione del terrorismo da parte dell’Iran e alle minacce a Israele. “Gli Usa restano fermi nel loro impegno alla sicurezza d’Israele”, ha sottolineato il presidente usa, precisando che l’accordo è un “significativo progresso verso una duratura e ampia soluzione che taglia tutte le strade all’Iran per una bomba e assicura la natura pacifica del programma nucleare”.

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