Prima di deciderci a partire ne abbiamo discusso molto. Perché tra le nostre mancanze questa ci sembrava particolarmente grave. Concentrati come siamo sui fatti, sulla cronaca, sulle inchieste che tentano di descrivere l’altra faccia del potere, troppo spesso qui a ilfattoquotidiano.it ci siamo dimenticati di raccontare quella parte dello spirito del tempo legata a fenomeni a noi vicini: alla vita domestica, ai moventi culturali, ai personaggi icona, alle mode e ai comportamenti.

L’idea di FQmagazine, il nostro nuovo rotocalco virtuale, è nata così. Un po’ durante i pranzi consumati quasi sempre assieme, seduti davanti ai computer. E un po’ durante le riunioni di redazione trascorse ragionando di cosa fare per far crescere ancor di più questo web giornale.

Tutti, e io per primo, ci siamo resi conto che continuare a scrivere solo del fuori-scena e provare a farlo ancora meglio, come accade da quasi un mese nella neonata sezione Palazzi e Potere, non bastava più. Perché una testata on line come la nostra, che vuole essere visitata dal maggior numero di persone possibile per mostrare loro il modo con cui racconta il mondo, sul mondo deve indagare per intero. Perché anche gli interessi di chi lavora a ilfattoquotidiano.it non si esauriscono nella politica, nella voglia di fare giornalismo d’inchiesta o nella volontà di raccontare storie in esclusiva. Tra di noi, per esempio, c’è chi è appassionato di musica, e suona o canta in band amatoriali, chi di vela, chi di motociclismo, chi di teatro, viaggi, architettura, cinema o arte. Tutti siamo dei divoratori di saggi e romanzi. E alcuni di noi – io lo ammetto senza vergogna, i miei colleghi non so – si ritrovano da anni con gli amici per assistere con italico masochismo alla puntata di chiusura del festival di Sanremo.

Per questo, andando a caccia dello Zeitgeist (lo spirito del tempo), su Fqmagazine cercheremo di parlarvi anche di ciò che è in scena. Di ciò che proviamo e pensiamo quando apriamo un libro, ascoltiamo un disco, assaggiamo un buon vino, osserviamo un quadro, scegliamo un capo di abbigliamento, guardiamo un film o la tv.

Lo faremo a modo nostro, è ovvio. Continuando a dire quello che gli altri spesso non dicono, usando l’ironia e ispirandoci a quei grandi rotocalchi del passato che ancor oggi è bello sfogliare per capire come è cambiata l’Italia. La sfida che ci attende è stimolante. Se le nostre capacità e la buona sorte ci assisteranno, il nostro magazine è destinato nei mesi a diventare il luogo in cui verranno ospitati grandi reportage, inchieste sulle nuove tendenze, sui diritti delle donne e di genere, interviste ad artisti e le storie anche positive chi lotta per farcela in ogni campo.

Su queste pagine vogliamo dedicarci molto al talento e alla bellezza.Vogliamo dare un po’ di respiro a chi con tanta generosità ci segue (i browser unici a gennaio hanno viaggiato alla media record di quasi 900mila al giorno) e dopo aver letto di ciò che non funziona vuole sorridere o scoprire che qualcosa finalmente va.

Proveremo a sorprendervi. E ce la metteremo tutta. Voi, se potete e volete, restateci vicini.

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