Dopo nove mesi dall’incarico il giudizio positivo sul governo Renzi cala al 50 per cento. Ma se l’esecutivo di Mario Monti nello stesso periodo era in caduta al 30 per cento, quello di Enrico Letta era al 53. Sono i dati dellOsservatorio socio politico della società di ricerca di mercato Lorien nella rilevazione del 17 novembre 2014. Mettendo a confronto il gradimento per gli ultimi presidenti del Consiglio, si scopre che la squadra dell’ex sindaco di Firenze, partita con un giudizio positivo del 57%, ha avuto un picco durante le elezioni Europee (66 per cento) per poi scendere al 50% ad ottobre e novembre. Il suo predecessore Enrico Letta invece all’inizio ottenne un gradimento del 63% con un picco al 66 nel primo mese per poi cadere al 46 all’ottavo mese e risalire al 53 al nono. Diversa la situazione di Monti, l’ex leader di Scelta civica: al 60 all’inizio del mandato, cadde al 35% dopo solo un mese. Ma il punto più basso fu all’ottavo mese (26%), con una piccola risalita al nono (30%).

“Dalla ricerca”, scrive Lorien, “emerge come il governo Renzi attraversi una fase di stallo: incassa ancora la fiducia solo della metà esatta degli italiani maggiorenni. Ad oggi però, non si profila nessuna alternativa credibile e proprio questa, paradossalmente, rappresenta la forza maggiore di cui gode questo governo”. Lorien ha poi focalizzato la ricerca su quali sono le risorse secondo gli italiani da cui il Paese dovrebbe ripartire: “Nell’ultimo anno cambiano le posizioni degli italiani: dal sogno di una green-economy alla produzione alimentare di alta qualità e la ricerca. Crescono anche soprattutto i beni culturali e la produzione di energia. Temi dei quali il governo dovrà tenere conto per far fronte alle crescenti preoccupazioni degli italiani”.

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