Bambini, Carnevale e turisti: ecco chi pagherà a Viareggio il buco di 100 milioni e passa di euro creato negli anni dalle amministrazioni di destra e sinistra e da un sistema di partecipate fallimentare, portato alla luce nella sua relazione da Luciano Cimbolini, dirigente dei Servizi ispettivi centrali del ministero dell’Economia e delle Finanze. Il commissario prefettizio Valerio Massimo Romeo, che il 22 ottobre, dopo la dichiarazione di dissesto, è subentrato all’ex sindaco Leonardo Betti (Pd) per la gestione provvisoria, già il 31 ottobre ha deliberato l’innalzamento delle tariffe dei servizi comunali. Ha colpito il turismo, portando al massimo, senza distinzione di stagionalità, le tasse di soggiorno a carico dei visitatori, in campeggi, hotel e affittacamere. Ha raddoppiato l’affitto ai maestri della cartapesta, per i loro cantieri alla Cittadella del Carnevale.

Ma soprattutto ha aumentato i costi di asili, mense scolastiche e scuolabus. Fino al 200 per cento in più per il trasporto scolastico (chi pagava 25 euro al mese ora ne spenderà 75), tra il 20 e il 45 per cento in più per le rette dei nidi e un aumento di oltre il 30 per cento per le mense. Rincari anche per gli spazi gioco. Modifiche prevedibili, queste, che dureranno almeno altri 5 anni. Non ci voleva, in una città in cui i genitori pagano anche quando non dovrebbero, come è capitato alla scuola dell’infanzia “La Tenuta”, dove pochi giorni fa 80 bambini si sono ritrovati con un solo bagno: l’altro era guasto. Le mamme e i papà hanno fatto una colletta per ripararlo.

Non si è fatta attendere la risposta delle famiglie al caro scuola. Sabato pomeriggio, sul viale a mare, davanti al solito via vai del fine settimana, un migliaio di cittadini ha inscenato una protesta, già ribattezzata la rivoluzione dei passeggini, organizzata dal “Comitato Viareggio unita per il diritto all’istruzione”. Chiedevano, sostenuti tra l’altro anche dal Cobas, di non penalizzare i bambini e si appellavano al presidente Enrico Rossi. Che ha affidato a Twitter la sua risposta. “500 viareggini hanno manifestato il malessere d’una città a rischio dissesto. Vorrei incontrarli, lavorare con loro #iostoconipasseggini ” ha scritto sul social network il presidente del Pd, arrotondando così a difetto la cifra dei manifestanti, calcolati in 1200 dagli organizzatori. Tra gli slogan, “Questo debito non è nostro”, motto del movimento Viareggioannozero, nato su Facebook, che alla seconda assemblea aperta, il 26 ottobre, ha raccolto circa 400 persone, che ora chiedono di incontrare il commissario per sapere come pensa di salvare la città.

Dopo il teatro comunale, a rischio anche la piscina
In mezzo alla protesta dei passeggini anche tanti ragazzi con la cuffia. Sono gli allievi della piscina comunale di Viareggio, che rischia la chiusura. Dopo il teatro Jenco, sbarrato a settembre per la mancata messa a norma da parte delle amministrazioni dell’impianto antincendio, anche la piscina è stata dichiarata inagibile dopo un sopralluogo della commissione di vigilanza: quasi metà dell’impianto di illuminazione è fuori norma. Così, dopo quasi 40 anni, la manifestazione internazionale Mussi-Lombardi-Femiano, in fretta e furia, a poche settimane dal via, si trasferisce a Massarosa (Lucca). Dispiaciuta Federica Pellegrini, attesa come ogni anno a Viareggio. La campionessa, appresa la notizia, ha twittato: “E’ veramente triste tutto questo!! Come al solito è sempre lo sport a rimetterci!!!”. Ma ad avere la peggio sono le centinaia di viareggini, soprattutto bambini, che da generazioni imparano a nuotare nella piscina comunale.

Il blitz della Guardia di Finanza
Intanto la Guardia di Finanza ha acquisito alcuni documenti in municipio su richiesta della Procura di Lucca e del pm Fabio Origlio. Per il momento vengono definite “indagini conoscitive” sulle quali, per ora, c’è il massimo riserbo. E’ presto per dirlo, ma tutto fa pensare che l’interesse della Procura abbia a che fare con le irregolarità emerse dall’indagine del ministero dell’Economia, che riguarda gli anni tra il 2009 e il 2013, periodo in cui la città ha conosciuto un’amministrazione di centrodestra, guidata da Luca Lunardini, poi un commissariamento con il prefetto Domenico Mannino e la giunta di Leonardo Betti, 38 anni, renziano, sindaco dal 2013 fino all’arrivo del commissario Romeo poche settimane fa. Ma i procedimenti illegittimi potrebbero risalire anche ad alcuni anni prima, quando la città era governata da una giunta di centrosinistra, che, come ricorda l’ispettore del Ministero dell’Economia Cimbolini, approvò molti degli atti e delle delibere che autorizzavano i debiti contratti anche successivamente.

Intorno a Puccini suona un’aria tragica
Come quello da 250mila euro che il Comune ha ottenuto dalla Cassa di Risparmio di Firenze per far comprare alla Fondazione Festival Puccini una porta in bronzo e mosaico, opera di Fred Nall Hollis, uno dei tanti indebitamenti contestati dall’ispettore Cimbolini. Dietro i mutui accesi dal Comune e previsti solo per investimenti e interventi straordinari, si nascondevano spesso lavori di normale manutenzione come la potatura alberi, per la quale era prevista pure una spesa di progettazione a favore dei dipendenti dell’ufficio tecnico del verde pubblico. La porta in bronzo non è il solo scandalo finanziario che investe la Fondazione Puccini. E’ stata di recente confermata in appello la condanna per danno erariale nei confronti del Comune e della Fondazione Festival Puccini all’ex dirigente del settore urbanistica del municipio di Viareggio Franco Allegretti passato oggi a dirigere lo sviluppo sostenibile e l’area delle politiche educativo-culturali, a Manrico Nicolai, ex presidente della Fondazione Puccini, e a 4 consiglieri amministrativi della stessa Fondazione. Incarichi assegnati con procedure irregolari e a costi superiori, uno dei quali affidato a Franco Moretti, oggi direttore generale della stessa Fondazione.

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