Fuori la Fiom, i centri sociali e gli operai messi in ferie forzate per organizzare nello stabilimento di Palazzoli (Brescia) il vertice degli industriali. Dentro Matteo Renzi che parla agli imprenditori mentre pochi minuti prima al Tg5 ha ribadito che “se serve sul Jobs act verrà messa di nuovo la fiducia”. Dopo le tensioni per la riforma del lavoro, il presidente del Consiglio davanti alla platea di imprenditori difende la sua linea e attacca, anche se senza mai nominarli, i sindacati: “C’è un disegno per dividere il mondo del lavoro. C’è l’idea di fare del lavoro il luogo dello scontro, mettendo uno contro gli altri. Ma non esiste una doppia Italia: questa è una delle idee che ha bloccato il Paese per 20 anni. Vogliono contestare il governo? Vogliono cambiare il presidente del Consiglio? Se vogliono, lo facciano, ma non usino il mondo del lavoro come un campo di gioco di una partita politica, usando chi è senza lavoro. Se si vuole attaccare l’esecutivo ci sono altre strade, senza sfruttare il dolore dei disoccupati“.

Renzi ribatte poi agli attacchi ricevuti: “Qui non c’è l’uomo solo al comando, c’è l’Italia che chiede di cambiare per sempre, questo è quello che sta accadendo. In sei mesi da ragazzini, siamo diventati uomini. Eravamo inesperti, poi quando hanno visto che le cose le facevamo, siamo diventati la longa manus di qualche oscuro potere”. Risponde così all’editoriale di Eugenio Scalfari su Repubblica che l’ha definito “uomo solo al comando”, ma anche alle critiche della leader Cgil Susanna Camusso e del segretario Fiom Maurizio Landini: “Anch’io non sono stato eletto dai cittadini, ma sono qui nel rispetto della Costituzione”.

Lo scontro con i sindacati si fa ogni giorno più teso. Dalla piazza del 25 ottobre scorso fino alle cariche contro gli operai delle acciaierie Ast di Terni. Sotto accusa il ministro dell’interno Angelino Alfano, ma anche il presidente del Consiglio che ora garantisce un intervento per salvare i 180 lavoratori che rischiano il posto allo stabilimento Thyssenkrupp. “Credo che a Terni”, dice, “si possa arrivare ad una soluzione di accordo, recuperando la capacità di dialogo. Per la mia esperienza il sindacato, quando si trova a fare il sindacato e a contrattare sui posti di lavoro e le condizioni è in grado di farlo bene. Quando il sindacato fa il sindacato, si occupa dei lavoratori, credo che sia una funzione fondamentale e faccio di tutto perché questa funzione sia difesa”.

Il presidente del Consiglio illustra poi il suo piano per far uscire l’Italia dalla crisi e aiutare gli imprenditori: riforme costituzionali, giustizia civile e semplificazione fiscale. “Il processo di cambiamento”, dice, “avviato con le riforme è straordinario. Perché finalmente si saprà chi non fa le cose. E’ serietà e rispetto verso la macchina pubblica”. La prospettiva del governo è di stabilizzare “un’unica tassa locale che sia affidata al sindaco e che non veda più lo Stato mettere bocca”. Secondo Renzi poi ci sarà “libertà totale dei sindaci” in materia, con relative “responsabilità”.

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