Nuova protesta choc nel Cie di Ponte Galeria, a Roma. A quanto apprende l’Adnkronos dall’Ufficio del Garante dei detenuti del Lazio, tredici immigrati, tutti marocchini, ieri sera si sono cuciti la bocca per protestare contro le condizioni e i tempi di permanenza nel Cie. Una protesta simile era avvenuta il 21 dicembre scorso, quando dieci magrebini avevano compiuto la stessa azione e avevano iniziato uno sciopero della fame.

La maggior parte dei marocchini proviene da Lampedusa. In nove infatti, dalla Libia sono arrivati sull’isola con un gommone e poi sono stati trasferiti a Ponte Galeria. L’ufficio del Garante dei detenuti del Lazio li aveva incontrati alcuni giorni fa e gli immigrati avevano espresso il loro disagio. “E’ evidente”, ha commentato il Garante Angelo Marroni, “che il tempo della politica scorre molto più lentamente rispetto a quello di queste persone, passate dal dramma di un’immigrazione difficile a luoghi con pochissima dignità come i Cie. Spero che dopo le promesse il parlamento approvi presto le norme necessarie a porre fine a questa vergogna”. 

Gli immigrati hanno annunciato a medici e infermieri, che li seguono 24 ore su 24, che faranno lo sciopero della fame. Le loro condizioni di salute, al momento, sarebbero buone. “I marocchini – aggiunge il direttore Lutrelli – protestano per il protrarsi della loro permanenza nel centro. Si lamentano del fatto che da Natale non è cambiato nulla e dicono di aver avuto notizie da altri loro connazionali che si trovano in altri centri di uscite, mentre loro sono ancora qui”. Il 21 dicembre scorso una decina di immigrati si cucirono la bocca per una settimana circa sempre per protestare contro i tempi di permanenza troppo lunghi nel centro. Una quindicina di immigrati aveva messo in atto contemporaneamente una protesta nel cortile del Cie di Ponte Galeria con i materassi. Gli immigrati avevano interrotto la protesta in cambio dell’impegno a un miglioramento delle loro condizioni. Al loro caso, che aveva avuto una forte eco e aveva coinvolto anche altri Cie, si erano interessati, tra gli altri, il senatore del Pd e presidente della Commissione diritti umani del Senato Luigi Manconi e il deputato del Pd Khalid Chaouki.

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