“L’ingegner De Benedetti e la Cir ci hanno preso gusto. Sicuri di poter contare su una giustizia ingiusta, considerano ormai la Fininvest come un gigantesco bancomat, dal quale prelevare secondo necessità”. Questa la reazione a caldo del presidente di Fininvest, Marina Berlusconi, a proposito dei 32 milioni di euro di danni non patrimoniali chiesti dalla Cir in una causa civile nell’ambito della vicenda del Lodo Mondadori.

“Non è bastato – ha aggiunto Marina Berlusconi – l’esproprio da 494 milioni di euro che ci è stato inflitto per un danno mai subito da De Benedetti nella vicenda Lodo Mondadori. La Cir ora torna alla carica chiedendoci altri 32 milioni di euro, che rivalutati ammontano a quasi un centinaio, questa volta per il danno non patrimoniale”.

Per il presidente di Fininvest, “è il modo in cui si arriva a motivare e a quantificare questo inesistente danno che lascia ancor di più sconcertati. Come fa la Cir a lamentare uno smacco imprenditoriale – si chiede ancora la figlia dell’ex premier – ingiustamente subito quando lo stesso De Benedetti della spartizione Mondadori si disse soddisfattissimo, e a ragion veduta, avendone tratto solo vantaggi? Di smacchi imprenditoriali l’ingegnere ne ha accumulati eccome, ma sono ben altri: basti pensare alla distruzione di un marchio storico come l’Olivetti, o alla pesante situazione debitoria del gruppo Cir”.

“La società però va oltre  e nella sua richiesta tira fuori addirittura presunti danni psicologici, per la precisione i gravissimi stress e disagi nella sfera psichica ed emotiva degli esponenti di Cir, a cominciare da De Benedetti. Detta da chi ha raddrizzato i suoi bilanci proprio grazie all’esproprio assurdo sul Lodo Mondadori, c’è da rimanere senza parole. Piuttosto che sui danni psicologici di De Benedetti, credo sarebbe doveroso riflettere sui danni reali e gravissimi che questa vicenda giudiziaria ha davvero provocato – ha concluso – Ad aziende sane come le nostre che pagano ogni anno centinaia di milioni di euro di tasse e che danno lavoro a migliaia di persone. Ma anche al rispetto della verità e della giustizia di questo Paese”.

Lunedì scorso la Cir di Carlo De Benedetti ha formalmente avviato contro la Fininvest di Silvio Berlusconi una nuova causa civile con cui chiede il risarcimento di 30 milioni di euro per danni non patrimoniali per la vicenda del Lodo Mondadori. La richiesta di fatto è di 90 milioni perché ai 30 di risarcimento vanno sommati i 60 per interessi e spese legali. 

La nuova richiesta – secondo quanto riporta il Corriere della Sera – è stata presentata dopo che la Cassazione lo scorso settembre con la sentenza ha stabilito il risarcimento di 494 milioni di euro alla società della famiglia De Benedetti. I supremi giudici avevano ritenuto, in via definitiva, anche che Cir dovesse essere risarcita anche per i “danni non patrimoniali”. Ovvero qui danni che sono “conseguenze della lesione del diritto ad un giudizio reso da un giudice imparziale” sulla base dell’ormai definitiva constatazione – sia in sede penale che appunto civile – dell’accertamento di “un plurioffensivo fatto di corruzione”. Ovvero la mazzetta del Biscione – 400 milioni di lire – al giudice Vittorio Metta, estensore del verdetto in secondo grado che nel 1991 diede ragione Berlusconi ribaltando l’iniziale lodo di tre arbitri favorevole all’editore gruppo Espresso-La Repubblica. 

Erano stati gli stessi giudici a stabilire nelle motivazione della sentenza che a quantificare il danno non patrimoniale sarebbe dovuto un altro collegio. Anche questa causa – come le altre due – finirà sicuramente fino al PalazzaccioÈ di ieri la notizia che il leader di Forza Italia abbia venduto il 5,61% di Mediolanum – incasso pari a 253 milioni di euro – per permettere proprio un rafforzamento la struttura patrimoniale e finanziaria di Fininvest.  

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