Svastiche tatuate sulle braccia. Insulti razzisti. Battute sui “froci” a ripetizione. Sono bastati pochi mesi di attività politica con il Front national a Arnaud Cleré, agricoltore di 34 anni di un piccolo villaggio del Nord della Francia, per vederne di tutto e di più. E per capire che cosa fosse veramente il partito di Marine Le Pen.

Il sospetto è di tanti: quell’operazione di “dédiabolisation”, come chiamano a Parigi lo “sdoganamento di un gruppo politico estremista”, è solo di facciata. In realtà la base del partito resta quella di sempre, irrimediabilmente razzista e non rispettosa delle regole democratiche. A far discutere ora è la storia di Cleré che, nella primavera scorsa, era passato dal suo partito di sempre, l’Ump, quello di centro-destra, al Front national. Ma su twitter ha spiegato di aver fatto marcia indietro: “Ho chiesto di essere reintegrato nell’Ump. Ho commesso l’errore di allearmi con un partito non repubblicano, settario e dittatore che è l’Fn”.

Era il maggio 2013. A Gamaches, 2.935 abitanti, da tempo governato dalla sinistra, l’opposizione cominciava a organizzarsi in vista delle prossime elezioni comunali, che si terranno in tutta la Francia a fine marzo 2014. Siamo nella Somme, una zona che ha risentito tantissimo della crisi economica. E dove, in parallelo, i consensi per il Front sono aumentati. Alle consultazioni precedenti l’Fn era già riuscito a conquistare il 25% dei voti, contro il 15% per l’Ump, il partito di Cleré. Che, quindi, decise di rompere quello che in Francia resta ancora un tabù, sia a livello locale che nazionale, almeno per i militanti della formazione di Nicolas Sarkozy, l’Ump, che esclude qualsiasi tipo di alleanza con il partito della Le Pen. Cleré decise, invece, di proporre un’alleanza con l’estrema destra, per battere, come spiegava allora, “la squadra social-comunista al potere da 30 anni nel nostro villaggio”. Aggiungendo : “Perché dovrei respingere queste persone? Mica hanno la lebbra…”.

Puntualmente il giovane agricoltore venne espulso dall’Ump. Raggiunse allora una piccola formazione politica, Sovranità indipendenza libertà (Siel), che fa parte del Rassemblement bleu marine (Rbm), una federazione creata dalla Le Pen, per riunire il Front National con tutte le forze politiche che sostengono il suo progetto. Cleré si mise con entusiasmo, nel maggio scorso, a lavorare per la creazione di una lista comune a Gamaches con i rappresentanti di estrema destra. Come siamo arrivati al suo annuncio, postato su Twitter a sorpresa e oramai diventato un caso nazionale? Lo ha spiegato direttamente lui ai giornalisti dell’agenzia France presse. Si è detto “scioccato dalle svastiche tatuate che ho visto e dalle affermazioni razziste e omofobe che ho ascoltato”. E ha aggiunto: “Le idee xenofobe e omofobe fanno parte delle riunioni del partito, sono lì, senza dubbio. Vengono fuori anche durante le discussioni più banali”. In una riunione dei capolista dell’Fn del Nord della Francia, che si è tenuta a metà maggio a Hénin-Beaumont, una delle roccaforti del Front in quell’area, Cleré ha visto due militanti con la svastica tatuata sul braccio. E lì non ce l’ha fatta più. Con i giornalisti del sito Rue 89, Cleré è stato ancora più esplicito ricordando che a quell’incontro i militanti Fn “non facevano che parlare di froci, froci e froci”. “Sentendo parlare Marine Le Pen – ha concluso – non credevo che questo genere di persone esistesse ancora nel partito. Ma l’ho visto con i miei occhi».

A questo punto è scontato che l’agricoltore del Nord della Francia ritornerà all’Ump, dove apparentemente sono ben contenti di accoglierlo. Il segretario del partito, Jean-François Copé, ha detto che “l’episodio mostra come destra ed estrema destra non siano la stessa cosa”. Da parte del Front national, invece, si grida al complotto. “E’ terribile per quelli dell’Ump di arrivare a far scrivere parole del genere al candidato di un paesino di neanche 3mila abitanti”, ha commentato Marine Le Pen. Che, in ogni caso, continua a salire nei sondaggi. L’ultimo, reso noto lunedì 25 novembre, dell’unione degli studenti ebrei (Uejf), indica che il 42% dei francesi alle prossime comunali non esclude di votare per le liste del Front national.

Articolo Precedente

Stabilità, visti dagli Altri: quella ‘cimiteriale’ del Governo Letta

next
Articolo Successivo

Putin, le Pussy Riot, Cristian e il carcere delle coscienze

next