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Legge Severino, a Latina il presidente della Provincia sospeso attacca il prefetto

Armando Cusani non potrà esercitare le sue funzioni per i prossimi 18 mesi: è stato condannato in primo grado per abuso d'ufficio. Ora annuncia che si opporrà in tutte le sedi contro il provvedimento. E si difende: "L’applicazione della norma va valutata caso per caso"
Legge Severino, a Latina il presidente della Provincia sospeso attacca il prefetto
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“Un provvedimento esorbitante e grave”. Così Armando Cusani, presidente della Provincia di Latina, ha commentato la decisione del prefetto di sospenderlo dalle sue funzioni per 18 mesi. Il funzionario non aveva fatto altro che applicare la legge Severino, tanto odiata dal Pdl in quanto responsabile della possibile decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. Cusani, infatti, ha ricevuto due condanne in primo grado per abuso d’ufficio e concorso in abuso d’ufficio. “L’applicazione della legge Severino va valutata caso per caso”, ha protestato il presidente della Provincia, sostenendo che il provvedimento di sospensione “priva delle funzioni fondamentali la massima espressione del governo locale, senza una seria valutazione di merito, facendo di tutta un’erba un fascio“.

Armando Cusani ha indetto una conferenza stampa per annunciare che si opporrà “in tutte le sedi possibili e immaginabili” contro la decisione del prefetto, che giudica “sbagliata sia nella forma sia nella sostanza”, anche “ponendo in campo una forte campagna sulla consistenza di questa ingiustizia. Che, ripeto, è perpetrata all’intera Provincia di Latina e non a me personalmente”. Il politico si è scagliato anche contro Latina oggi, la prima testata a pubblicare la notizia, con cui Cusani ha da tempo un contenzioso aperto. Al cronista del quotidiano è stato impedito di partecipare alla conferenza stampa: per solidarietà anche altri colleghi hanno deciso di disertare l’appuntamento.

La legge prevede un reintegro delle funzioni se, nei 18 mesi di sospensione, dal tribunale di secondo grado arriverà una pronuncia che ribalterà la condanna. Alle prossime elezioni, il presidente della Provincia potrebbe quindi ricandidarsi. “Nelle prossime ore terminerò il giro di consultazione e adottata la decisione la comunicherò a tutti – ha fatto sapere – Sono assolutamente convinto che in questa fase ci sia da fare una valutazione tra gli interessi della comunità rispetto al programma di governo che stiamo portando avanti. Vi sono in corso lavori nelle scuole importantissimi, lavori nella sicurezza stradale, provvedimenti da adottare per il sociale. Questi gli interessi che sono prevalenti per il bene comune, e noi abbiamo sempre agito per il bene comune”.

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