Di musica che descriva lo spazio e che evochi sensazioni di leggerezza ne viene pubblicata tantissima. Pare però che questo 2013 stia regalando grandi soddisfazioni a chi ricerca nell’ascolto questo tipo di emozioni. E si parlerà ora di due pesi massimi, seppur per ragioni diverse, che hanno pubblicato due album, entrambi bellissimi.

Di simile Boards Of Canada e Fuck Buttons non hanno quasi nulla. Qualche scia ambient trasognata forse s’assomiglia, ma la base, l’humus fertile sul quale innestano le loro divagazioni spaziali hanno ben poco in comune. I primi, col loro nuovo album “Tomorrow’s Harvest“, tornano dopo otto anni di silenzi descrivendo il nichilismo in musica. Quadretti post-atomici, musica immaginata per una deflagrazione della società, sognando nuove albe, nuovi soli che sorgono. E un genere, quello umano, pronto a rifondare i principi sui quali basare il proprio senso. Sci-fi, i film di Carpenter, l’idm più dolce e le scie di synth a coronare un album che è già culto. 

E poi i Fuck Buttons, duo di Bristol, che con “Slow Focus“, in uscita tra tre settimane, osservano l’altro lato della medaglia. Quello dell’uomo che non si arrende all’apocalisse ma che fugge nello spazio. Radici ben salde nelle tracce iniziali, scie tribali, contorni quasi in odor di ebm, e poi grandeur sintetiche e maestose aperture di sintetizzatori con la cassa ovattata sempre a puntellare gli sfondi sonori color pastello. La traccia conclusiva, “Hidden Xs”, galoppa impetuosa verso un climax emotivo di rara imponenza, fondendo drones estatici e ambient aliena. E’ la fuga nello spazio, verso un universo in espansione. Ascoltare per credere. Il viaggio non vi sarà mai sembrato così totale.

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