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Alitalia, via libera al prestito da 150 milioni. L’ad verso buonuscita da 2 milioni

Gli azionisti concederanno un po' di ossigeno alla compagnia aerea che ha chiuso il 2012 con un rosso vicino a 180 milioni avvicinandosi all'azzeramento del capitale, ma non credono nel business a tal punto da versare denaro nel gruppo tramite una vera e propria ricapitalizzazione
Alitalia, via libera al prestito da 150 milioni. L’ad verso buonuscita da 2 milioni
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Via libera dal consiglio di amministrazione Alitalia alla proposta di finanziamento da 150 milioni di euro che ogni socio potrà sottoscrivere in base alla quota azionaria detenuta. Gli azionisti concederanno così un po’ di ossigeno alla compagnia aerea in forte difficoltà, ma non credono nel business a tal punto da versare denaro nel gruppo tramite una vera e propria ricapitalizzazione che è invece rimandata.

Il board dell’azienda, come si legge in un comunicato, ha deliberato di convocare, per il 22 febbraio, l’assemblea dei soci, Air France e i cosiddetti 21 patrioti di Silvio Berlusconi capitanati da Intesa SanPaolo e dalla Immsi del presidente Roberto Colaninno, che dovrà approvare l’operazione. Si tratta ora di capire se tutti decideranno di aderire.  Air France, primo azionista di Alitalia con il 25%, ha già fatto sapere di aver “accettato di aderire come gli altri azionisti” e la sua partecipazione sarà “proporzionale alla quota” detenuta, cioè 37,5 milioni. Potrebbero non partecipare Unipol-Fonsai (4,4%) che ha ereditato dai Ligresti la presenza in in Cai, così come qualche socio in chiara difficoltà finanziaria come la Acqua Marcia di Bellavista Caltagirone (1,8%). 

Chi aderirà, in ogni caso, si limiterà per il momento a finanziare la compagnia che si ritrova con un’immagine sempre più logorata da numerosissimi scandali e, secondo documenti interni di azionisti, con un livello di liquidità sempre più sottile. L’azienda dovrebbe infatti chiudere il 2012 con un rosso vicino ai 180 milioni. Un passivo che, sommato alle perdite dei tre anni precedenti e a quelle accumulate nei mesi invernali ha quasi azzerato il capitale.

E mentre viene concordato l’ennesimo finanziamento al gruppo, l’amministratore delegato Andrea Ragnetti sarebbe pronto a lasciare la compagnia e avrebbe già concordato una buonuscita da 2 milioni. Il manager ha smentito l’ipotesi di un suo addio, ma le voci che lo danno ormai in uscita sono sempre più insistenti. L’uscita sarebbe in programma nel cda del 25 febbraio, che ha all’ordine del giorno la presentazione dei conti del 2012.

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