Le classi nelle scuole lombarde scoppiano: c’è sempre più precarietà con un divario inaccettabile rispetto alla media nazionale per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno e il tasso di abbandono scolastico resta forte. Ma non solo. Piccolo è più bello: Cassano Magnago, comune di 20 mila abitanti in provincia di Varese, è la realtà lombarda dove la scuola funziona meglio.

E’ la fotografia del primo rapporto sulla qualità della scuola in Lombardia, presentato stamattina dalla rivista Tuttoscuola. Le graduatorie stilate dal noto mensile sono state redatte sulla base di indicatori tratti dalle ultime rilevazioni ufficiali.

Ne esce una fotografia confortante per certi versi e allo stesso tempo allarmante per le famiglie che hanno figli diversamente abili. Partiamo dai dati negativi.

Lo stato di precarietà del personale di sostegno nella Regione più ricca d’Italia è allarmante: “se lo scarto di precarietà in Lombardia e nella media delle altre regioni è per i docenti curricolari di 4-5 punti percentuali, difficilmente digeribile è quello per gli insegnanti di sostegno: in Lombardia si arriva a circa il 55% rispetto al 30% fissato dalla Legge”. Analizzando il dato nelle province Cremona si aggiudica la maglia nera con scuole primarie e dell’infanzia dove sono precari 3 insegnanti di sostegno su 4 (a Sondrio “solo” 2 su 5).

Brutte notizie arrivano anche per quanto riguarda l’affollamento delle classi: tra le 12 province lombarde, solo due, quelle di Sondrio e Como, presentano una media di alunni per classe inferiore a quella nazionale. Tutte le altre stanno peggio. A Mantova la media di bambini per classe nella scuola dell’infanzia statale è addirittura di 28,1.

La scuola lombarda sembra funzionare meglio nei comuni più piccoli grazie non certo alle politiche ministeriali ma agli sforzi delle amministrazioni. Nei primi dieci posti della graduatoria regionale si collocano comuni con una popolazione tra i 21 mila abitanti e i 47 mila: ai vertici Cassano Magnago, Peschiera Borromeo e Cesano Maderno.

Sarebbe stato, tuttavia, interessate poter fotografare come stanno le scuole delle centinaia di comuni sotto i 20 mila e i 10 mila abitanti, dove non mi risultano esserci, dall’esperienza sul campo, una grande dotazione tecnologica e nemmeno strutture sempre adeguate.

La provincia di Lodi, una delle più giovani, risulta essere la migliore mentre la maglia nera va a Sondrio, Pavia e Como.

Un dato che vale la pena citare è quello sulle dotazioni scolastiche (libri, attrezzature, beni mobili): la Lombardia raccoglie 592 punti rispetto alla media nazionale di 557 e risulta essere inferiore a molte Regioni del Sud Italia. Infine una nota positiva arriva dal rapporto di Tuttoscuola: rispetto a 5 anni fa vi è stato un boom per quanto riguarda le tecnologie didattiche. In Lombardia vi sono 135 computer per istituto scolastico contro una media di 104 a livello nazionale.

IL DISOBBEDIENTE

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