Il mondo FQ

E’ morto Riccardo Schicchi: con Cicciolina e Moana inventò il porno di massa

Il fotografo e talent scout dell'erotismo all'italiana si è spento a 60 anni. Negli anni Ottanta fece della trasgressione un business miliardario, lanciando in politica le sue "creature" più famose. Poi i guai giudiziari e l'arresto per l'inchiesta "Vallettopoli"
E’ morto Riccardo Schicchi: con Cicciolina e Moana inventò il porno di massa
Icona dei commenti Commenti

Il porno italiano perde il suo frontman: è morto a Roma, infatti, Riccardo Schicchi, produttore, manager e talent scout principe della pornografia made in Italy. Il diabete mellito di cui soffriva non gli ha dato scampo: già a giugno era entrato in coma e oggi, dopo una illusoria ripresa, si è spento all’ospedale Fatebenefratelli della Capitale. Aveva 60 anni.

Nel paese dei vizi privati e delle pubbliche virtù, Schicchi ha sdoganato il porno trasformandolo in un business miliardario. Dopo gli esordi da fotoreporter, l’incontro con Ilona Staller segna la svolta nella sua vita. Con quella che sarebbe diventata Cicciolina, Schicchi conduce un programma radiofonico negli anni Settanta, prima di lanciarsi definitivamente nell’hard. Nel 1976, Cicciolina è protagonista del primo nudo integrale in un luogo pubblico, nel 1978 il primo seno scoperto in Rai e nel 1979 il primo soft-porno italiano, quel “Cicciolina amore mio” che è il manifesto della liberazione dei costumi sessuali per una generazione intera.

Ma è negli anni Ottanta che la trasgressione diventa business, con la nascita dell’agenzia Diva Futura, fucina di “talenti” e di scandali. Schicchi trasforma Cicciolina in un fenomeno di costume, facendola approdare persino in Parlamento nelle liste del Partito Radicale nel 1987.

Esauritosi il fenomeno Cicciolina, Schicchi si lancia alla ricerca di una nuova star del porno e la trova in Moana Pozzi, la figura più controversa e famosa dell’erotismo all’italiana. Anche con Moana, Schicchi tenta la carta della politica, ma il Partito dell’Amore non riesce a raggiungere il quorum per entrare in Parlamento nel 1990, nonostante il clamore e il successo della campagna elettorale firmata Moana. Dopo l’improvvisa morte della Pozzi, Schicchi estrae dal cilindro un’altra “star”, quella Eva Henger che sarà anche sua moglie e madre dei suoi due figli.

Negli ultimi anni, in un’Italia in cui la politica e lo showbusiness sono diventati ben più pruriginosi della pornografia classica, la stella di Schicchi si eclissa e il manager delle pornostar deve affrontare anche alcuni procedimenti giudiziari, con una condanna in primo grado a 6 anni per associazione a delinquere, violazione della legge sull’immigrazione e sfruttamento della prostituzione. E in quel corto circuito tutto italiano degli ultimi tempi, Schicchi non poteva restare fuori dallo scandalo Vallettopoli, venendo arrestato e poi scarcerato nel corso delle indagini.

Pornografia a parte, il talento più evidente di Schicchi è sempre stato la capacità di creare veri e propri personaggi mediatici, fenomeni di costume che hanno popolato i sogni dei maschi italiani. Da Cicciolina a Moana Pozzi, passando per Eva Henger ed Edelweiss, Jessica Rizzo e Maurizia Paradiso, Schicchi ha travolto i tradizionali confini tra lo show e la pornografia. Rivoluzionario e moderno per alcuni, volgare e corresponsabile di una certa deriva pruriginosa della società italiana, Schicchi resta il personaggio che più di ogni altro ha inciso sulla trasformazione della pornografia da feticcio semiclandestino per pochi a prodotto commerciale di massa.  

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione