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Eurostat, a luglio inflazione in Europa al 2,4%. In Italia è più alta: più 3,6%

L'istituto di statistica europeo ha rilevato un aumento dei prezzi simile fra Paesi con la moneta unica (+2,5%) e quelli dell'intera Unione. Tassi mensili più bassi in Svezia, Grecia, Germania e Lettonia. A far aumentare i prezzi soprattutto alcol, tabacco, case e trasporti
Eurostat, a luglio inflazione in Europa al 2,4%. In Italia è più alta: più 3,6%
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Inflazione pressoché identica fra Unione europea e Paesi euro, la prima si attesta al 2,4 per cento mentre la seconda è al 2,5 per cento. L’Italia invece si distacca dalla media dell’Unione di oltre un punto percentuale (3,6%). Questo è quanto rilevato dall’Eurostat per il mese di luglio durante il quale l’Eurozona ha conosciuto una discesa dei prezzi su base mensile di mezzo punto percentuale, mentre su base annua il dato è in linea con il 2011 (2,6%), mentre quella dell’intera comunità europea è diminuita dal 2,9 per cento del 2011.  

Per quanto riguarda i singoli paesi, i tassi mensili più bassi sono stati osservati in Svezia (0,7%), Grecia (0,9%), Germania e Lettonia (1,9%). I più alti in Ungheria (5,7%), Malta (4,2%) ed Estonia (4,1%). Rispetto a giugno 2012, l’inflazione annua è scesa in dodici Stati membri, mentre è rimasta stabile in uno e si è alzata in quattordici. Il tasso più basso nei 12 mesi precedenti fino a luglio 2012 sono stati registrati in Svezia (1,0%), Irlanda (1,6%) e Grecia (1,8%), e il più alto in Ungheria (4,9%), Estonia (4,6%) e Slovacchia (4,1 %). 

A far aumentare i prezzi nel luglio di quest’anno hanno contribuito sopratutto alcol e tabacco (4,7%), le abitazioni (3,8%) e i trasporti (3,2%), mentre i tassi più bassi sono stati osservati per le comunicazioni (-3,1%), istruzione (0,7 %) e ricreazione e cultura (1,0%). Per quanto riguarda il dettaglio hanno avuto il maggiore impatto sul rialzo del tasso i carburanti per i trasporti (+0,13 punti percentuali), l‘energia elettrica e il gas (+0,10 ciascuno), mentre le telecomunicazioni (-0,18), l’auto (-0,06), l’audio e le apparecchiature audiovisive, servizi finanziari e affitti (-0,05 ciascuno) hanno avuto i maggiori impatti al ribasso. I principali componenti con i più alti tassi mensili sono stati ricreazione e cultura (1,6%), alberghi e ristoranti (1,3%) e la salute (0,9%), mentre le tariffe più basse mensili sono state registrate nei settori di abbigliamento (-13,4%), comunicazioni (-0,8%) attrezzature per la casa (-0,7%). Hanno avuto il maggiore impatto al rialzo i pacchetti vacanze (+0,18 punti percentuali), i servizi di alloggio (+0,12) e il trasporto aereo (+0,08), mentre i capi di abbigliamento (-0,74), calzature (-0,16) e frutta (-0,05) hanno avuto i maggiori impatti al ribasso.

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