Un milione e duecentomila pellegrini. Tradotto: tre giorni di popolazione raddoppiata. Ruota tutta attorno a questa cifra da record la macchina organizzativa che sta preparando Milano all’arrivo del Papa. La visita più lunga in una città italiana nella storia dei pontefici. Benedetto XVI atterrerà a Linate questo pomeriggio alle 17. Alle spalle i contrasti dei palazzi vaticani e le rivelazioni dei ‘corvi’. Ad attenderlo le polemica sul ruolo della famiglia, proprio il tema al centro di questo incontro mondiale.

Due giorni fa lo scontro a distanza tra Giuliano Pisapia e Roberto Formigoni. “Se entro la fine dell’anno il Consiglio comunale non deciderà, assumerò io personalmente con la mia giunta la decisione sul registro delle unioni civili”, ha promesso il sindaco di Milano. “Di famiglia ne conosco una sola, fatta di un uomo, una donna e dei bambini”, ha replicato il presidente della Lombardia. Battibecchi che si aggiungono ai mal di pancia all’interno della stessa maggioranza arancione per “il deficit preoccupante di laicità” che accompagna la visita del Papa. Queste le parole della capogruppo della Federazione della sinistra in Consiglio comunale, Anita Sonego, che ha anche messo nel mirino i soldi pubblici stanziati per l’evento “in un periodo di crisi come questo”.

Il Comune ha previsto una spesa di 3,1 milioni di euro per potenziare i servizi in questi tre giorni: trasporti, sicurezza, pulizia delle strade. Soldi che secondo la giunta andranno a favore di tutta la città, dei milanesi oltre che dei pellegrini. In ogni caso, è saltato il milione di euro che Letizia Moratti aveva promesso alla Curia, senza mai però metterlo a bilancio.

CI SONO poi i due milioni elargiti da Regione Lombardia e il 27esimo piano del Pirellone messo per nove mesi a disposizione della Fondazione Milano Famiglie 2012, che ha iniziato a organizzare l’evento quasi due anni fa. Spesa complessiva 10 milioni di euro, finanziati oltre che dalla Regione, dall’arcidiocesi di Milano, dalla Cei e da numerosi sponsor, come Intesa San Paolo, Eni ed Enel. Investimenti che saranno ben ripagati, fa sapere la fondazione, visto che l’indotto previsto è di 55 milioni di euro. Soldi portati dal milione di pellegrini che sono già iniziati ad arrivare. Ieri qualcuno si aggirava incuriosito per piazza Duomo, mentre gli operai spostavano transenne e preparavano il palco sul sagrato .

Se Milano reggerà, però, lo si inizierà a capire oggi. Una città sotto assedio, un assedio ‘gentile’, dicono le autorità. Allerta massima, le bonifiche delle strade dove passerà il papa sono già partite nei giorni scorsi: tolti i cestini, controllati i tombini. Per l’evento più delicato, la messa di domenica mattina a Bresso, sono state addirittura visionate le mappe militari per studiare al meglio come difendere il perimetro del parco Nord. Nei tre giorni saranno impiegati 15mila uomini, tra forze dell’ordine, vigili del fuoco e protezione civile. Ci sarà poi un esercito di 6mila volontari. A seguire il corteo papale un apparato di sicurezza imponente, tiratori scelti sui tetti, quattro elicotteri di polizia e carabinieri in volo. Primo trasferimento quello di oggi tra l’aeroporto di Linate e piazza Duomo, dove alle 17.30 Benedetto XVI terrà un discorso alla cittadinanza.

SULLA papamobile non salirà, come altre volte, il suo ex maggiordomo Paolo Gabriele, finito in una cella del Vaticano con l’accusa di essere uno dei responsabili della fuoriuscita di documenti riservati. Tre giorni di mezzi potenziati, metro tutta la notte, bus già in strada alle 4 di mattino, la zona a nord di Milano vicino a Bresso chiusa a quasi tutto il traffico. Misure eccezionali per un programma che dopo la presenza di Benedetto XVI in Duomo prevede il concerto alla Scala stasera. Domani la festa dei cresimandi alle 11 allo stadio San Siro e alle 16 l’incontro nell’area allestita all’aeroporto di Bresso, dove in serata il pontefice salirà per la prima volta sul palco da 50 metri. Meglio di una rockstar. Alle 10 di domenica la messa, sempre a Bresso, da dove il Papa partirà dopo aver recitato l’Angelus. Direzione Linate. Poi, alle 17.30, in volo per Roma.

da Il Fatto Quotidiano dell’ giugno 2012

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