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Perché non risparmiare subito in sanità?

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A settembre 2011 scrissi il mio primo post di questo blog informando come si sarebbe potuto risparmiare utilizzando un farmaco al posto di un altro che costa circa ottanta volte di più!

Nei giorni scorsi è stato pubblicato on-line l’aggiornamento a due anni del lavoro (Catt) di comparazione dei due farmaci che si usano in oculistica per la degenerazione maculare senile che conferma che “Avastin e Lucentis hanno effetti equivalenti sull’acuità visiva” nella degenerazione maculare senile neovascolare.

In Italia la presenza della cosiddetta legge Di Bella, approvata a suo tempo in una situazione di emergenza per impedire la somministrazione di terapie non controllate, subordina l’uso di farmaci offlabel all’assenza di farmaci onlabel con indicazione terapeutica specifica. 

All’inizio di maggio ho scritto alla presidenza del Consiglio dei Ministri  spiegando come, in questo momento difficile economico e sociale, si potrebbe avere un risparmio enorme pur avendo effetti clinici sovrapponibili.

 Il 9 maggio mi hanno risposto, in modo automatico, “Grazie per averci scritto. Prenderemo in considerazione la sua segnalazione e provvederemo a segnalarla alle strutture competenti nel più breve tempo possibile

In attesa che “il gruppo di lavoro costituito legga ed archivi in categorie”, occorrerebbe un interessamento diretto del “tecnico” ministro della Salute per una variazione della legge Di Bella, nei casi comprovati da lavori clinici multicentrici, in accordo con l’AIFA. 

Questo favorirebbe l’utilizzo del farmaco a minor costo con benefici equivalenti, come continua ad affermare anche la società oftalmologica italiana.

Che ne pensa dott. Balduzzi? Quanti casi simili in altre specialità esistono? Quanto tempo dovremo aspettare ancora per risparmiare senza spendere?

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