“#OccupyParma”. Suona come un grido di battaglia, ovviamente pacifica, il titolo dell’ultimo post sul blog di Beppe Grillo, che punta dritto al ballottaggio del 20 e 21 maggio che vede in corsa per il titolo di sindaco il candidato del Movimento 5 Stelle Federico Pizzarotti. Perché proprio Parma, per il comico genovese leader del movimento, potrebbe essere la città chiave per la speranza di un vero cambiamento nella politica e nell’affermazione della democrazia diretta.

“Parma è la nostra piccola Stalingrado – scrive Grillo – Se in questa città diventerà portavoce sindaco una persona per bene, un cittadino disinteressato che da bambino sognava di cambiare in meglio il mondo, come Federico Pizzarotti, allora tutto è possibile in questo disgraziato Paese. La democrazia diretta potrà affermarsi in ogni Comune italiano e nelle istituzioni”.

Grillo parla di “Parma Caput Mundi”, citando poi una serie di eventi che stanno avvenendo in città proprio in questi giorni e che segnerebbero la fine di un’epoca: “La conclusione del processo Parmalat, il più grande crack finanziario europeo, con Calisto Tanzi ridotto a una larva, e il tentato e misterioso suicidio di Bernardo Provenzano in carcere – chiarisce il comico – Entrambi simboli del tramonto della Seconda Repubblica e dei suoi collegamenti con la mafia e l’economia”.

Per questo Parma diventa la “città della fine e di un nuovo inizio” perché “questa notte, durata decenni, sta finendo”. E così la pensa anche il candidato sindaco Pizzarotti, che da una settimana a questa parte è assediato dai cittadini che hanno visto nella prima vittoria del Movimento un segnale forte di rinnovamento. “Quello che mi sento dire tutti i giorni da lunedì scorso da tutte le persone che mi scrivono, mi mandano messaggi, mi fermano per strada, è che ce la faremo, che dobbiamo farcela, e che dobbiamo cambiare tutto” racconta, in una pausa da uno degli incontri con i sostenitori che da tutta Italia stanno arrivando in città in questi giorni per conoscerlo e fare propaganda.

Pizzarotti spiega che tanti cittadini hanno ammesso di non avere votato al primo turno perché sicuri che a spuntarla sarebbero stati i soliti politici: o l’ex sindaco Elvio Ubaldi o il presidente della Provincia. Ma ora è tutto diverso. “Quando la gente ha visto che invece siamo passati noi – continua Pizzarotti – ha capito che forse era davvero possibile un cambiamento, e ci ha promesso che al secondo turno ci sosterrà. Certo, starà a noi dimostrare poi di sapere governare bene, ma siamo sicuri di farcela, anche se i nostri avversari continuano a dire che loro hanno più competenze di noi per farlo”. Ma la gente, secondo Pizzarotti, non ha bisogno solo di governatori: “Mi scrivono per ringraziarmi perché ricambio i loro saluti per strada – racconta – Vuol dire che le persone hanno voglia di partecipare, di essere ascoltate, di parlare”.

Parma per i 5 stelle può diventare la speranza e il simbolo del cambiamento, come scrive anche Grillo nel suo blog, parlando di una città in bilico tra il passato e il futuro, e puntando il dito contro l’altro candidato del centrosinistra, Vincenzo Bernazzoli. “Parma è una città indebitata, con un grave dissesto economico. Il Movimento 5 Stelle è un salto nell’ignoto, nel domani – spiega, citando alcune dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni dall’avversario di Pizzarotti – Gli altri sono la continuità con il passato, la certezza del suicidio assistito. Vincenzo Bernazzoli, il candidato del Pdmenoelle è presidente della Provincia di Parma (ma le province non dovrebbero essere abolite?) in carica (così se perde conserva il posto di lavoro) e sostenitore dell’inceneritore (che causa neoplasie), ha spiegato che il futuro di Parma è nel maggiore indebitamento bancario e che (nessuna paura) i suoi uomini sanno come trattare con i banchieri. Non ne dubito – commenta Grillo – Banche e partiti sono gemelli siamesi”.

La conclusione del post dedicato  alla città ducale è un appello al voto in vista della chiusura della campagna elettorale del Movimento 5 stelle, che sarà Grillo stesso a presenziare in piazzale della Pace venerdì prossimo. “Io ci sarò per una breve introduzione, ma saranno loro, le loro proposte che dovrete ascoltare. Se li votate, votate voi stessi. Però chiunque li voti deve mettere in gioco qualcosa, partecipare al miglioramento della sua città. Il tempo della delega in bianco ai partiti è finito. E’ iniziato quello della partecipazione”.

Se si può fare qui, si può fare ovunque – è la frase di chiusura del comico, utilizzata anche da Pizzarotti dopo il sorprendente risultato del ballottaggio, con un invito finale alla città – Sta a te, Parma”

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