Al cinema pensavamo di aver visto tutto, ma da oggi in Emilia Romagna possiamo vedere qualcosa in più. Formato ridotto, ovvero il capolavoro cinematografico dell’anno. All’apparenza un giochino da ragazzi, nella sostanza un lavoro memore della lezione della Nouvelle Vague più teorica e dell’avanguardia americana (Jonas Mekas?) più sperimentale

O forse straordinariamente niente di tutto questo nei 52 minuti di Formato ridotto,film collettivo che segna l’incontro tra l’associazione Home Movies e un gruppo di scrittori emiliano romagnoli come Enrico Brizzi, Ermanno Cavazzoni, Emidio Clementi, Ugo Cornia e Wu Ming 2 (Giovanni Cattabriga). Una truppa eterogenea di scrivani artefice di testi originali elaborati di fronte alle immagini dell’Archivio Nazionale dei film di Famiglia.

Un piccolo passo indietro, per capire meglio. Home Movies è un associazione bolognese coordinata da Paolo Simoni: enorme archivio di super8 registrati per temi, memoria storica del cinema amatoriale che altrimenti finirebbe in qualche cantina come spurio ricordo impolverato.

Invece con Formato Ridotto, non il primo lavoro cinematografico che esce da Home Movies, anzi, si inaugura una formula nuova che sa tanto di sperimentazione andata a buon fine: filmati amatoriali e testo di finzione scritto ispirandosi alle immagini d’epoca.

Ecco allora il primo corto, Il mare d’inverno con testo e lettura di Ermanno Cavazzoni, sorta di comica divagazione attorno al tema della vacanza al mare, guarda caso l’invadente riviera romagnola. Proprio perché è lì che forse più che in ogni altro litorale vacanziero gli umani si sono “mangiati” il mare. Scorrono i mesi e si susseguono canottiere anni settanta, cemento sulla riva, e invasioni di spiaggia che dalla voce di Cavazzoni diventano innaturali protuberanze del vivere umano. (trailer del primo corto)

Secondo corto è Uomini la domenica di Emidio Clementi, il rito della partita di calcio vissuto da un gruppo di amici sulla metà degli anni cinquanta. I match dell’anno ’56-’57 e sono Bologna Palermo (1-1, gol di Cervellati) e Inter-Bologna 2-2, fino all’apoteosi fugace dello scudetto del ’64. Le immagini che nel primo corto venivano tratte da almeno una decina di fonti private, qui arrivano soltanto dalle riprese amatoriali di Vittorio Cavina. Un tour amichevole, tra paltò e sigarette senza filtro, sugli spalti dei distinti del Dall’Ara dove si distinguono, tra gli altri, il critico cinematografico Renzo Renzi e una trasferta milanese a trafiggere le nebbie e gli sfavori del pronostico. (trailer di Uomini la domenica)

Terzo episodio, Uomo donna pietra. Il miglior Enrico Brizzi dai tempi di Bastogne. Poesia pura, storia d’amore insicura barattata nei tempi e nella durata grazie alle potenti dosi magnetiche della pietra di Bismantova sugli Appennini reggiani (quattro i proprietari d’immagini saccheggiati, n.d.r.). (trailer di Uomo donna pietra)

Quarto episodio è 51 di Wu Ming 2. Baldanzoso saggio/comizio che Cattabriga dedica alla prima festa dell’Unità che si svolse alla Montagnola di Bologna nel 1951. Il comunismo in salsa italiana, con profondo stupore del Wu Ming non era fatto di bandiere rosse e pugni chiusi, ma all’insegna della pace nel mondo, di gare di miss Unità e sfilate di operai e donne a bloccare i viali per oltre tre ore. (trailer di 51)

Quinto ed ultimo corto di Formato Ridotto è Strade di Ugo Cornia, improvvisazione jazzistica che si mescola al viaggio personalissimo tra parole e battistrada dell’Emilia Romagna su dei camera car ante litteram. (trailer di Strade)

“Il valore principale del film è nel metodo e nella diversità d’approccio” ha spiegato Simoni, “non è lavoro volontario ma pagato come professione di regia e scrittura vuole, oltre a mirare ad essere il primo esperimento che va in direzione di una nuova a fluida forma cinematografica tutta ancora da scoprire”.

Producono la Kinè di Claudio Giapponesi (anche montatore) e la Regione Emilia Romagna con proiezioni il 12 maggio alle 18 al Cinema Corso di Reggio Emilia, sabato 26 maggio alle 21 nella Cineteca di Rimini e martedì 5 giugno al cinema Lumiere di Bologna.

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