In tempi di lauree pagate a peso d’oro, c’è un titolo di studio che in questi giorni è stato rifiutato e rispedito al ministero della Pubblica Istruzione. Si tratta del diploma di maturità professionale per “Assistenti per comunità infantile”, conferito dall’istituto Melozzo di Forlì nell’anno 1997/98, registrato nel registro dei diplomi con il numero 5345 e consegnato il 20 luglio del 2000. A chi? A Nicolò Licata, nato a Palermo nel 1961 e residente a Bertinoro (Forlì-Cesena), ma soprattutto ‘ospite’ della comunità di San Patrignano dal 1986 al 2002.

Licata il 6 maggio ha scritto, oltre che al ministero, anche alla dirigenza scolastica del “Melozzo da Forlì” (fusosi insieme con l’omologo “Oliveti” dal 2000/2001 nell’istituto di istruzione superiore “Roberto Ruffilli”) e all’ufficio scolastico regionale-provinciale. Chiedendo una cosa sola: “Mi sono diplomato in 6 mesi a San Patrignano, sostenendo l’esame senza studiare e sostenendolo all’interno della stessa comunità, non in un istituto scolastico. Insieme con me lo hanno fatto diversi semi-analfabeti. Quello che ho conseguito è un diploma che non merito e che voglio consegnare, almeno per rispetto di tutti quegli studenti che per ottenerlo devo studiare 5 anni”, spiega Licata sventolando le sue tre raccomandate.

La storia che solleva l’ex ‘ospite’ di Sanpa è quanto meno curiosa. Siamo nel 1997, Andrea Muccioli ha appena ereditato il controllo assoluto della comunità dal padre Vincenzo, scomparso due anni prima. Muccioli junior vuol far diplomare in “Assistenti per comunità infantile” un’ottantina di suoi operatori perché, successivamente, gli stessi avrebbero dovuto seguire un corso regionale di operatore di comunità finanziato dalla Regione. In sostanza, ci si deve adeguare alle linee guida dell’Emilia-Romagna che prevedono la presenza di operatori qualificati nelle comunità di recupero come San Patrignano (il cui Centro Medico opera in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale). Dunque, provano a diplomarsi questi 70-80 ex tossicodipendenti. Tra questi c’è appunto Licata che, per ora unico caso, di restare diplomato ‘a marchio Sanpa’ proprio non ne vuole sapere.

La sua scelta sembra già azzeccata, almeno a giudicare dalla diffusione dei commenti positivi che a riguardo si stanno diffondendo via Facebook in questi giorni. La lettera del palermitano di Bertinoro a ministero, uffici e istituti attacca letteralmente così: “Nell’anno 1997 mi trovavo a San Patrignano con un ruolo di responsabile, in quell’anno Andrea Muccioli presidente della comunità decise di farmi conseguire assieme ad altre 70 persone della comunità (molti in età avanzata e quasi analfabeti) il diploma per assistente di comunità infantile. Diploma che abbiamo avuto in soli 6 mesi di studio all’interno della comunità con una equipe di insegnanti privati che tolleravano molto le assenze per dare priorità alle esigenze della comunità. La commissione di insegnanti per gli esami di maturità invece è arrivata dalla scuola Melozzo di Forlì e gli esami si sono svolti all’interno della comunità con molti aiuti da parte dei professori”. Licata non nasconde di essere mosso da una certa antipatia nei confronti dell’ex numero uno del ‘feudo’ sulle colline di Coriano: “La mancanza di stima che ho nei confronti di Muccioli Andrea per le vicende che l’hanno coinvolto mi hanno portato a rinunciare al regalo che mi è stato fatto da parte sua, un diploma che non merito perchè e che voglio consegnare per rispetto di tutti quei studenti che per ottenerlo devo studiare 5 anni !”.

In attesa di capire se e cosa risponderanno dal ministero e dai provveditorati alla singolare sortita, da San Patrignano, dove Muccioli junior se ne è andato lo scorso agosto dopo gli screzi con la famiglia Moratti sulla gestione della comunità, arrivano i primi commenti. Il “caso Licata”, lo si capisce, a Coriano è stato accolto con sorpresa ma ormai la questione tiene banco.

Si inizia prendendola alla larga: “Come noto, la comunità consegna titoli di studio di vario genere e di diverse specializzazioni da anni. I ragazzi seguono corsi di studio con insegnanti pagati o dal ministero o dalla stessa comunità, a seconda delle specialità (20 docenti sono a carico della Comunità e 5 sono a carico dello Stato, ndr). Dal 1989 abbiamo rilasciato 479 licenze medie, 168 qualifiche di istruzione professionale, 319 diplomi di maturità, 33 lauree conseguite presso Università pubbliche come quelle di Bologna e Milano. Nel solo anno scolastico 2011-2012 sono stati 1010 i ragazzi che hanno frequentato il nostro centro studi”, fanno sapere dalla comunità. Sì, ma i diplomi a marchio ‘Sanpa’ rilasciati da insegnati pagati anche con fondi pubblici sarebbero pressoché regalati, come sostiene Licata? “I corsi per operatore in questione sono stati effettivamente finanziati dalla Regione. I ragazzi si iscrivono come privatisti, magari gli insegnanti li aiutano un po’”, dicono dalla struttura di Coriano. Ma a proposito di ‘aiutini’, è vero che quegli esami del 1997/1998 sono stati sostenuti all’interno della comunità e non nelle ordinarie sedi istituzionali? “Può essere all’epoca che si fossero svolti qui, ma non possiamo confermarlo con certezza. Gli esami cui si riferisce Licata, comunque, sono stati svolti da due commissioni; in una delle due una quindicina di persone sono state ritenute non idonee, quindi non tutti sono stati promossi”, riportano dall’ufficio stampa di San Patrignano.

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