Hanno firmato in 7mila contro la costruzione dell’autostrada regionale Cispadana. E oggi hanno fondato un coordinamento per dire “no” alla costruzione di un’infrastruttura che considerano una “inutile colata di asfalto”. “Distruggerà l’ambiente e taglierà in due interi paesi, la Regione ci ripensi”.

Nel coordinamento anche Legambiente, Wwf, Idv, Rifondazione e Movimento 5 Stelle. Lo stesso Beppe Grillo se ne è occupato sul proprio blog, definendo il progetto “un reticolo di strade e cemento”. Oltre ai partiti sul fronte del no anche una miriade di piccole associazioni e singoli cittadini che hanno deciso di opporsi a quello che considerano un business miliardario. E in effetti i numeri parlano chiaro. Per collegare l’A22 del Brennero con l’A13 Bologna-Padova partendo da Reggiolo e arrivando fino a Ferrara Sud, la previsione di spesa tocca quota 1170 milioni di euro, e di questi 180 arriveranno direttamente dalla Regione Emilia-Romagna.

“Si fermino finché sono in tempo – chiede Luigi Sala del circolo naturalistico di Novi – con l’autostrada saranno asfaltati centinaia di ettari di terreno agricolo, un colpo duro per paesaggio e agricoltura”. Per il futuro nessuno esclude manifestazioni e azioni più incisive e visibili, anzi. Per ora però c’è l’appello alla Regione per l’apertura di un’istruttoria pubblica.

Il progetto dell’autostrada Cispadana non è recente. Nato nel 2006, è stato approvato lo scorso anno dalla Regione, “ma senza un preventivo confronto con i 13 Comuni salvo quello di Novi”, denunciano dal coordinamento. Da progetto il tracciato prenderà il posto della vecchia strada interregionale che sarà così sostituita con un’autostrada veloce di categoria A, in pratica due corsie per senso di marcia e la predisposizione per una terza corsia su ciascun lato. I Comuni interessati dall’autostrada – ma il fronte del “no” preferisce definirli “colpiti” – sono 13 e tra questi Reggiolo, Rolo, Novi, Mirandola, San felice sul Panaro, Finale Emilia, Cento, Sant’Agostino, Poggio Renatico e Ferrara.

“Ci trattano come cittadini di serie C. I tecnici regionali hanno scritto chiaramente che ci saranno problemi ambientali e di salute – spiega Lorenzo Baruffaldi del Comitato spontaneo Alto Ferrarese – Evidentemente gli unici a non avere letto quei progetti sono i politici locali e il Ministero, a cui già un anno fa abbiamo presentato le nostre osservazioni. La cosa che ci spaventa è che tutti se ne infischiano”.

Per Cinzia Vaccari, portavoce del Comitato, i problemi più grossi saranno quelli riguardanti la salute. “Fare passare un’autostrada a poche decine di metri da un paese significa aumentare il numero di tumori e malattie cardiovascolari dovute alle polveri sottili. Le stime – continua Vaccari parlano di 50mila veicoli al giorno. Nel progetto preliminare è prevista la costruzione di barriere anti rumore e la fornitura a tutte le case di doppi vetri. Dobbiamo per caso tenere i bambini sempre in casa per evitare smog e polveri?”.

A leggere le carte si scopre poi che le barriere anti rumore saranno erette lungo 36 km di un tragitto autostradale di 70. Più della metà dell’autostrada insomma passerà vicinissima a centri urbani.

Ma non è tutto. I vari comitati del territorio sollevano anche il problema dei risarcimenti danni per chi si ritroverà con l’autostrada a 50 metri da casa. Le loro previsioni parlano di un deprezzamento del valore degli immobili di oltre il 50%. “E allora – attacca Vaccari – non era forse meglio abbattere le case e darci i soldi per spostarci altrove? Così ci ritroveremo in alloggi dove nessuno vorrà più abitare. Ci vengano i politici ad abitare qui al posto nostro”.

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