“E Babbo Natale, dopo la foto coi bambini, si tolse la barba e chiese: ‘Non è che può aiutarmi a trovare un lavoro?”. Corrono su Twitter e sui social media i messaggi di disoccupati, precari e cassintegrati, alle prese con un Natale in cui un lavoro sarebbe il miglior regalo sotto l’albero. Quella di oggi è un’Italia profondamente segnata dalla crisi e già coinvolta nella spirale della recessione. Infatti, secondo il centro studi di Confindustria, è prevista una contrazione del Pil pari al 2% tra l’estate scorsa e la primavera 2012. I cittadini poi, oltre ai sacrifici imposti dalla crisi, dovranno anche affrontare i tagli della manovra lacrime e sangue del governo Monti per risanare i conti pubblici.

PRECARI – L’anno scorso un gruppo di precari, nella lettera a Gesù Bambino pubblicata sul Fatto aveva proposto al governo Berlusconi di combattere l’evasione fiscale impegnandosi a richiedere scontrini e fatture, in cambio di una pensione. Lo stesso tema che ritorna nella lettera inviata in questi giorni da San Precario al ministro Elsa Fornero per chiedere ammortizzatori sociali e la garanzia di una vecchiaia tutelata. Perchè, leggiamo: “Cara ministro, Lei sa benissimo che oggi i cosiddetti lavoratori parasubordinati, coloro che sono iscritti alla gestione separata, tengono in attivo i conti dell’Inps”. E su Twitter San Precario riassume: “Caro governo noi #precari ti chiediamo un dono x natale: #diritti a tempo indeterminato: reddito welfare ferie mat/paternità e cittadinanza”. Anche la Rete dei Redattori Precari avanza le sue richieste e invia la sua letterina di Natale a Marco Polillo, presidente dell’Associazione Italiana Editori “e in quanto tale rappresentante di quelle case editrici a cui molti dei redattori precari prestano la propria manodopera” a cui chiedono se gli editori “non eludano le leggi in materia di diritto del lavoro” e di “aprire un dialogo sulla questione del precariato nell’editoria”.

DISOCCUPATI – “In Italia ci sono 2,1 milioni di disoccupati. Speriamo che Babbo Natale abbia bisogno di nuovi assistenti”, scrive Dania su Twitter. Pure chi è senza lavoro rivolge le sue richieste a Santa Claus e scrive: “Credi che io pur avendo 39 anni, possa fare una richiesta? Sai che ho girato tutta l’Italia con un cartello addosso, recante la scritta ’Disoccupato in affitto’, e ho trovato un Paese spaventato, di gente che fatica a vedere un futuro?”. Nei thread di alcuni forum si discute anche della Chiesa che non paga l’Ici a differenza di chi un lavoro non ce l’ha, mentre a alcuni disoccupati del progetto Bros hanno deciso di costruire un albero di Natale listato a lutto, con le foto dei politici anziché le palline e un crocifisso al posto del puntale. Una condizione di difficoltà che si esprime anche in vere e proprie richieste di aiuto sulla pagina Facebook “Italiani siamo senza lavoro e supertassati. Diciamo basta”, in cui Fabrizio scrive: “Grazie Monti, dal 1 gennaio sono senza lavoro. Con una bambina e una moglie invalida per lo più senza pensione. Verrò a chiedere l’ elemosina davanti Montecitorio”.

CASSINTEGRATI – Sono centinaia anche le esperienze dei cassintegrati in Rete e dal rapporto Cgil pubblicato il 17 dicembre è emerso che la cassa integrazione è aumentata: ha sfiorato a novembre le 900 milioni di ore da inizio anno e si appresta a toccare il miliardo entro il 31 dicembre. Il blog L’Isola dei cassintegrati, ad esempio, ha seguito da vicino le proteste del taglio dei treni notturni di Trenitalia che ha causato il licenziamento di 800 lavoratori in tutta Italia. E su Twitter fa capolino la proposta natalizia di cliqzitfinance di “detassare la tredicesima ai cassintegrati”.

DONNE – Anche per le donne lo scenario natalizio porta alla luce doni sgraditi, come il licenziamento a maggio 2013 di 300 dipendenti della Invatec-Medtroni mentre l’Istat, come segnala Manuela mimosa su Twitter, ricorda che sulle donne oggi ricade ancora il 76% del lavoro tra le mura domestiche. Online alcune donne rivelano la difficoltà di lavorare in gravidanza ma di non “avere avuto altra scelta” in un Paese che ancora oggi ha il tasso di occupazione femminile più basso d’Europa ad eccezione di Malta, pari al 47%. Per questo un gruppo di donne invita a “regalare 10 leggi per Natale” con l’iniziativa 2 euro per 10 leggi, per avanzare proposte reali volte a migliorare la condizione femminile in Italia.

In un mondo del lavoro in cui anche i garantiti sfociano nel limbo della cassaintegrazione, i lavoratori sono sempre meno tutelati. Proprio come li definisce San Precario nella sua lettera: “Siamo donne alle prese con una parità di genere tutta apparente, senza tutele, a partire dalla maternità; siamo giovani e meno giovani, intere generazioni precarie costrette a vivere un presente dilatato che non permette di progettare il futuro”. Il presente è difficile, ma la speranza rimane. Almeno a Natale.

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