Dopo tre anni Emmanuel Bonsu è tornato a sorridere. Non vuole parlare della brutta avventura che tre anni fa l’ha visto prima malmenare da alcuni vigili del comando di Parma e poi diventare protagonista involontario di tutte le trasmissioni e i giornali italiani in quanto simbolo di discriminazione razziale e mancanza di controllo sul potere. Ma quando gli si parla di Baciato dalla fortuna, il film con Vincenzo Salemme che proprio da ieri è arrivato nei cinema italiani e che è stato girato con l’intento di riabilitare la figura della polizia municipale a Parma, scoppia in una fragorosa risata.

Fa fatica anche lui a credere nell’ironia del destino: proprio quando la sua peripezia giudiziaria finisce, arriva la pellicola pagata con soldi pubblici da un Comune che non esiste più, dato che lo stesso sindaco si è dimesso. “Quasi quasi stasera andiamo a vederlo – scherza il padre -. Sono proprio curioso”. Emmanuel fa fatica a parlare: la brutta vicenda che l’ha investito senza preavviso ha sicuramente cambiato il suo carattere. E il suo rapporto con la città di Parma. “Ora studia a Milano – commenta il padre, che lo aiuta con la stampa -. Non so dove sarà il suo futuro, per ora non qui”.

Qualche mese fa il giovane ghanese aveva espresso il desiderio di andare in Inghilterra, lontano da razzismo e stereotipi. Un po’ lo stesso desiderio che l’ha fatto abbandonare le scuole di Parma per quelle milanesi: “Ora non lo so – si lascia sfuggire Emmanuel -. Davvero non lo so”. Anche quando gli si chiede se è contento per la condanna ricevuta dai suoi aggressori risponde con un “non so. Lascio parlare il mio avvocato”.

Ma i suoi occhi parlano da soli e non nascondono la soddisfazione di aver trovato un briciolo di giustiza. Dentro alla camicia bianca e alla cravatta blu si nasconde un ragazzo di 25 anni che finalmente ha trovato qualcosa in cui credere ancora: la giustizia. “Le ferite sono ancora aperte – interviene in suo supporto ancora una volta il padre -. Da quel triste giorno di tre anni fa non è cambiato niente per noi: è ancora un macigno dentro il nostro cuore quello che dobbiamo sopportare. Per quello non riusciamo a dire se siamo contenti o no: non si cancella niente. Certi siamo un po’ più sereni perché i racconti di mio figlio sono stati ascoltati”.

Anche il legale di Emmanuel, Lorenzo Trucco, si dice soddisfatto della sentenza. Anche se non del tutto: “E’ certamente positivo che abbiano ritenuto veritiere tutte le testimonianze di Emmanuel – commenta -. La condanna emessa a carico degli imputati dimostra che l’impianto accusatorio era valido e che si è creduto a Emmanuel. Ma restiamo perplessi per quanto riguarda il mancato risarcimento da parte del Comune”.

Nonostante le richieste dei pm fossero di 500mila euro, per danni fisici e morali, da chiedere alla pubblica amministrazione, infatti il giudice ha ritenuto di condannare i soli vigili al rimborso del risarcimento previsionale che ammonta a 135mila euro. “Ora comunque attenderemo le motivazioni – conclude Trucco – che saranno depositate entro 45 giorni e cercheremo di capire questa scelta”.

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