“La criminalità organizzata può sfibrare il tessuto di una società, può mettere a repentaglio la democrazia, frenarla dove debba ancora consolidarsi”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, intervenendo a un dibattito sugli aspetti economici delle mafie, all’università statale di Milano. Le banche devono essere vigili e mantenere “salde difese interne” contro il possibile riciclaggio finanziario. “La Banca d’Italia – ha detto – utilizza tutte le leve a sua disposizione per valutare e stimolare la capacità delle banche di essere vigili sul fronte del contrasto al riciclaggio. Ho più volte ricordato quanto sia fondamentale per il loro buon nome che esse mantengano salde difese interne contro il rischio di farsi strumento di riciclaggio; ogni euro speso per rafforzarle è ben speso”.

E ancora: “Bisogna contrastare la presa delle mafie al sud e la loro penetrazione nel nord, anche per togliere i freni che rallentano l’economia. Contrastare le mafie, la presa che esse conservano al sud, l’infiltrazione che tentano nel nord, in particolare in Lombardia, serve a rinsaldare la fibra sociale del Paese, ma anche a togliere uno dei freni che rallentano il cammino della nostra economia. Il sistema finanziario italiano si sta gradualmente conformando alla disciplina antiriciclaggio: siamo passati da 12.500 segnalazioni nel 2007 a 37.000 lo scorso anno, con una dinamica in accelerazione. Professionisti e altri operatori sono meno solerti: i potenziali segnalanti sarebbero diverse centinaia di migliaia, ma nel 2010 sono pervenute solo 223 segnalazioni”.

IL DISOBBEDIENTE

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