La musica è armonia, accordo profondo nella diversità e nella differenza. Sa dar vita anche ad argomenti scomodi e può trasformarsi in impegno politico, educativo e sociale. Una voce che può graffiare le ingiustizie e le disuguaglianze, combattere l’indifferenza della gente, ogni paura, ogni timore. Fare musica è un’esigenza, un modo di farsi leggeri. Nella musica in pratica, ci finisce la vita. Se non vivi, di cosa scrivi e di cosa canti? Quindi bisogna dedicarsi a coltivare la propria vita fatta d’incontri, di rapporti, insomma di sociale. E quando incontri un progetto come Building Sounds, quando lo conosci, incontri chi l’ha pensato, chi lo vive giornalmente, chi ti ci attira dentro col proprio furore vitale, entra a far parte dei tuoi incontri e così sali su un palco perché quello è il tuo modo di far sapere in giro di un altro pezzo della tua vita. Vuoi che più gente possibile lo sappia, perché ti fa piacere. Perché senti che è giusto per te che le persone vengano avvisate che qualcosa si muove. Gratuitamente uomini e donne si spendono e condividono e costruiscono. E’ come se i musicisti fossero delle sentinelle che controllano quello che si muove nella vita, nel bene e nel male, e sentono il dovere di farlo sapere.

Building Sounds è il progetto che prevede la costruzione di una scuola, la Jeevan Jyoti school che si trova nel centro dell’India a Isagarh, nello Stato del Madhya Pradesh, a qualche ora di macchina da Bhopal, la capitale dello Stato. Siamo nell’esatto centro dell’India, in una delle zone più povere. La scuola è gestita da missionari provenienti dal sud dell’India e precisamente dal Kerala. A loro è demandata l’amministrazione, la contrattazione con imprese del posto per la costruzione e la successiva ricerca del personale scolastico.

Il territorio di Sagar nel Madhya Pradesh, uno dei più estesi dell’India centrale, è fittamente popolato da tribù aborigene e numerosissimi sono i bambini in età di scolarizzazione. Purtroppo nel Madhya Pradesh le scuole primarie statali sono pochissime, e non è raro vedere bambini a piedi che partono prima dell’alba per raggiungere la propria scuola, ogni giorno. Questo è il motivo che ha spinto i missionari della diocesi di Sagar, peraltro impegnati in molti altri progetti di aiuto all’infanzia in difficoltà della zona, insieme con don Giuseppe Grazioli, parroco della parrocchia San Giuseppe Cottolengo in viale di Valle Aurelia a Roma, a cominciare a costruire a Isagarh.

Il progetto è ormai in dirittura d’arrivo e quindi nel momento forse più difficile, vista la lunga durata. Ci sono voluti quasi sei anni di lavori, che spesso si sono fermati per la mancanza di fondi. Nel settembre del 2008 sono state inaugurate le prime 5 aule. “Abbiamo visto studiare i primi bambini, circa 150. Quest’anno siamo tornati e abbiamo visto completato l’intero piano terra e le classi sono 10. Sono avviati e a buon punto i lavori del piano superiore. A lavoro ultimato, è prevista l’inaugurazione per il 6 settembre 2011, saranno ospitati circa 800 bambini a partire dalla scuola materna e fino alle medie. Fin qui abbiamo raccolto circa 85.000 euro e per chiudere il progetto ne mancano circa 10.000. La speranza è che il costruttore abbia pazienza e fiducia e porti a termine il lavoro accontentandosi di collezionare qualche credito, che speriamo con lui sia a breve scadenza, con l’occidente”, raccontano al Fatto Quotidiano Giuseppe Del Vecchio e Danilo Pieroni, due degli artisti che hanno “donato” una serata della propria vita al progetto assieme ai Bludeepa, Jonis Bascir, Alessandro D’Orazi, i Wogiagia, Diego Mancino, Valentina Lupi, Livio Magnini, Riccardo Leonardi, Simona Cannone e Gabriella Aiello, i New Gold Dream, i Belly Idol, Enrico De Angelis, i Syd Floyd, i Presi per Caso, gli All Over Gospel Choir, Massimiliano Coccia e Fabrizio Giannini, le compagnie teatrali 4 Cambi, il Volto di Icaro e il Lab04 e poi le deejay Chiara Felici, Barbara Venditti, Sara Colantonio e Vanessa Biagiotti. “E speriamo altri vorranno aggiungersi per contribuire alla chiusura del progetto che caldamente invitiamo a proporsi”.

Chi ha voglia di esprimersi per Building Sounds è il benvenuto. “Questo è un pezzo di vita aperto. C’è stato regalato un progetto da vivere da Don Giuseppe, volentieri condividiamo con chiunque incontriamo. Ognuno si senta libero di buttarcisi dentro. Per quel che ho visto, ci sono moltissimi artisti che fanno dell’impegno un cardine della propria carriera, con leggerezza e molta gioia. Alcuni di loro hanno regalato le loro a Building Sounds. So che molti altri lo farebbero all’istante; se ne hanno voglia ci contattino e li incontreremo davvero volentieri per fargli conoscere questa scuola che viene su, questi bimbi (almeno i volti) e i progetti a venire”.

Per info andate sul sito di Building Sounds – per una scuola in India e scrivete all’indirizzo e-mail andiamoinindia@yahoo.it.

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