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Il ministro Maroni attacca i centri sociali “Sono professionisti della violenza”

Il capo del Viminale ha alzato il tiro annunciando che già da domani "farò delle riunioni per affrontare la situazione". Perché il rischio è "tornare agli anni 70"
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“I giovani dei centri sociali non sono affatto giovani, sono professionisti della violenza”. Il colpo è stato menato direttamente dal ministro dell’Interno durante il suo intervento alla festa dei Popoli padani. “Dobbiamo fermare questa deriva – ha proseguito – , sono preoccupato, voglio evitare che finisca come negli anni ’70 quando la situazione si trasformò in terrorismo”. Dopodiché ha annunciato che “già la prossima settimana farò delle riunioni per affrontare la situazione”.

Ieri, durante l’anniversario dell’11 settembre, Roberto Maroni aveva rilanciato l’allarme terrorismo. “Il rischio di episodi di terrorismo come quello delle Torri gemelle è molto alto. La Francia ha innalzato il livello di sicurezza, noi abbiamo la più alta attenzione nei confronti di questo rischio che aleggia sempre e siamo sempre vigili per scongiurare situazioni che abbiamo già vissuto in questi anni”.

Sulla stessa linea, il collega di partito e di governo, il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli. “Siamo in buone mani, grazie al ministro Roberto Maroni che ha già fatto tanto impedendo nuovi ingressi di clandestini, chiudendo tanti campi nomadi abusivi, rimpatriando quegli ospiti indesiderati per motivi di sicurezza e chiudendo quei centri che, in nome di una religione, propagandavano invece il terrorismo”

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