Avellino

De Mita e il favore dal giudice arrestato

L’ex premier - Chiese a Pagano di ricevere il coindagato della moglie per la onlus

10 Gennaio 2018

La Procura di Avellino ha un sospetto. Per questo ha chiesto alla Procura di Napoli gli atti dell’intercettazione telefonica tra l’ex premier e sindaco di Nusco, Ciriaco De Mita, e il giudice civile di Salerno, Mario Pagano, arrestato il mese scorso per corruzione, con l’accusa di aver pilotato sentenze civili, tributarie e del lavoro, grazie a collegamenti con amici magistrati del Salernitano.

Il sospetto è che il nome della persona “dalla faccia non molto raccomandabile” che il 20 febbraio 2016 De Mita raccomanda a Pagano affinché il giudice lo riceva – “ti deve chiedere una cortesia semplice” – sia stato trascritto erroneamente dalla Squadra mobile in Gerardo Bigotta. Un cognome sconosciuto nel comprensorio avellinese, ignoto alla rete dei sodali di De Mita. Il sospetto del procuratore capo Rosario Cantelmo e dell’aggiunto Vincenzo D’Onofrio, nato attraverso fonti giornalistiche, è che possa trattarsi di Gerardo Bilotta, ex assessore di fede demitiana e indagato ad Avellino insieme alla moglie di De Mita, Annamaria Scarinzi, in un fascicolo riempito dalle informative della Guardia di Finanza che ipotizzano a vario titolo accuse di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, reati fiscali e false fatture, abuso d’ufficio. Bilotta è nel mirino degli inquirenti in qualità di amministratore dell’ ‘Aias Avellino Onlus’, un centro di riabilitazione riconducibile a un imprenditore irpino, e gli inquirenti lavorano anche sui collegamenti tra Aias e ‘Noi con Loro’ (hanno sede nello stesso stabile), la onlus di Lady De Mita che si occupa di assistenza ai disabili.

Il 28 novembre scorso i finanzieri hanno perquisito gli uffici di Bilotta e della signora De Mita, coindagati per abuso d’ufficio “in concorso con pubblici ufficiali in corso di identificazione”, ovvero chi in Regione Campania avrebbe dato il via libera a 6.848.000 euro di finanziamenti per Aias, che risulterebbe non accreditata e quindi non potrebbe accedere ai fondi regionali. I due sono stati interrogati dal pm ed hanno respinto le accuse. Aias nuota in cattive acque, per sei mesi non ha pagato gli stipendi.

Col nome di Bilotta quella conversazione tra De Mita e Pagano acquisterebbe un senso. È difficile immaginare un ex premier che si occupa personalmente di fissare un appuntamento per uno sconosciuto. Più credibile che si spenda per una persona della sua cerchia. Le procure di Napoli ed Avellino sono accomunate da una cosa: la curiosità di sapere quale “cortesia” il raccomandato di De Mita, chiunque esso sia, doveva chiedere a Pagano. A leggere l’intercettazione, l’incontro era stato fissato per mezzogiorno del giorno dopo, 21 febbraio 2016, a Roccapiemonte. “Mi può raggiungere a casa” precisa Pagano. “Allora viene domani a mezzogiorno a casa tua… – replica De Mita – si chiama Gerardo Bigotta (?), la faccia non è molto raccomandabile ma te lo garantisco io… grazie”. “Ciao, ci rivediamo presto… un abbraccio… ciao Ciriaco”.

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