Arrivati a Roma studenti universitari di Gaza. Tajani: “Futura classe dirigente palestinese”
Proveniente da Amman, è atterrato alle 20.27 all’aeroporto militare di Ciampino il primo dei due voli speciali della Guardia di Finanza con a bordo complessivamente 65 cittadini palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza. Sono, nel dettaglio, 49 studenti e ricercatori, accolti grazie a programmi di borse di studio presso atenei italiani, e un gruppo di 16 cittadini palestinesi per ricongiungimento familiare con parenti già in Italia. Venticinque studenti e nove familiari si fermano a Roma, mentre gli altri proseguiranno in serata per Milano, sempre a bordo dell’Atr 72 della Guardia di Finanza. Ad accoglierli a Ciampino, in rappresentanza del Governo, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini, che si è recata oggi in Giordania per accompagnarli in Italia. L’obiettivo, ha dichiarato Tajani, “è formare in Italia la futura classe dirigente palestinese”.
Idf: “Uccisi otto terroristi coinvolti nel 7 ottobre”
L’esercito israeliano ha reso noto di aver “eliminato i terroristi responsabili del sequestro di Noa Argamani, Avinatan Or e Eitan Mor dal Nova Festival” il 7 ottobre 2023. “Ora è possibile rivelare che otto terroristi che si infiltrarono in territorio israeliano e presero parte al brutale massacro del 7 ottobre, tra cui alcuni esponenti chiave coinvolti nell’omicidio e nel sequestro di civili israeliani, sono stati eliminati dall’Idf e dallo Shin Bet”, si legge in un post dell’esercito su X senza spiegare quando siano stati uccisi. Tutti e tre gli ostaggi citati sono tornati vivi da Gaza: la prima in un’operazione dell’Idf nel giugno 2024, gli altri due sono stati liberati da Hamas la settimana scorsa in base all’accordo raggiunto con Israele.
Incontro Netanyahu-Rubio: “Pace priorità ma abbiamo molte sfide”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato il segretario di Stato americano Marco Rubio alle 19 ora locale a Gerusalemme. Rubio si è detto “fiducioso e ottimista” sul mantenimento dell’accordo a Gaza. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha fatto del consolidamento del cessate il fuoco nella Struscia di Gaza una “priorità assoluta”, ha dichiarato Rubio. Che sottolinea: “C’è ancora lavoro da fare”, ma “abbiamo fatto molti progressi. Abbiamo fatto l’incredibile una volta, non sarà facile”. “Vogliamo promuovere la pace”, ma allo stesso tempo “abbiamo molte sfide alla nostra sicurezza” da affrontare, ha aggiunto Netanyahu.
Funzionario Usa: “Se Netanyahu manda all’aria l’accordo, Trump manda all’aria lui”
Il premier israeliano “Netanyahu sta camminando su un filo sottile con il presidente Trump. Se continua così, manderà all’aria l’accordo su Gaza. E se manderà all’aria l’accordo, Donald Trump manderà all’aria lui”. Lo ha detto un alto funzionario americano all’emittente israeliana Channel 12 dopo i diversi incidenti che si sono susseguiti durante la visita del vicepresidente JD Vance in Israele.
Vance: “Hamas sarà disarmato da forza internazionale”
Il vicepresidente JD Vance ha dichiarato che sarà una forza di sicurezza internazionale, ancora da costituire, ad assumere la guida del disarmo di Hamas, una delle questioni più spinose per il raggiungimento di una pace duratura a Gaza. Vance ha parlato da Israele, al termine di una visita volta a consolidare un fragile cessate il fuoco tra Israele e Hamas. In un discorso ai giornalisti, Vance ha avvertito che il compito di disarmare Hamas – obiettivo cui il gruppo militante si oppone da tempo – “richiederà del tempo e dipenderà molto dalla composizione di tale forza”.
Oms: “Per ricostruire sanità a Gaza servono almeno 7 miliardi”
Il costo totale della ricostruzione del sistema sanitario a Gaza necessiterà almeno di 7 miliardi di dollari, ha affermato oggi a Ginevra il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus. I bisogni a Gaza – ha detto in un briefing per la stampa – sono immensi, con più di 170 mila persone ferite. Inoltre, “la fame e le malattie non si sono fermate e la vita dei bambini è ancora a rischio”. Le domande sul sistema sanitari sono enormi, ma “parti significative sono state distrutte o gravemente degradate, non ci sono ospedali pienamente funzionanti a Gaza e solo 14 su 36 funzionano, ci sono carenze critiche di azioni essenziali, attrezzature e operatori sanitari”. L’Oms – ha aggiunto – si sta concentrando sulla risposta alle attuali esigenze sanitarie, ma anche per pianificare la ricostruzione a lungo termine del sistema sanitario di Gaza. A breve termine il piano di 60 giorni richiede 45.000.000 di dollari, ma il costo totale per la ricostruzione del sistema sanitario sarà di almeno 7 miliardi di dollari, ha detto Tedros. Da quando il cessate il fuoco è entrato in vigore, l’Oms ha inviato più forniture mediche agli ospedali, schierato ulteriori team medici di emergenza e intensificato le evacuazioni mediche. Il flusso di aiuti è aumentato, ma è ancora solo una frazione di ciò che è necessario, ha ammonito ribadendo l’appello per l’apertura di tutti i valichi di accesso.
Ong Usa: “Necessario 20-30 anni per bonificare Gaza da ordigni”
Potrebbero servire tra i 20 ed i 30 anni per bonificare la superficie di Gaza dagli ordigni inesplosi. Lo ha indicato l’ong con sede negli Usa Humanity & Inclusion, definendo l’enclave palestinese come un “orribile campo minato non mappato”. “Se si considera una bonifica completa, non avverrà mai”, ha dichiarato Nick Orr, esperto di bonifica di ordigni esplosivi presso l’ong, paragonando la situazione a quella delle città britanniche dopo la Seconda Guerra Mondiale. “La bonifica in superficie, ora, è qualcosa che è realizzabile in una generazione, credo dai 20 ai 30 anni”, ha aggiunto. Secondo un database gestito dalle Nazioni Unite, più di 53 persone sono state uccise e centinaia ferite dai residui letali della guerra tra Israele e Hamas. Per molte organizzazioni umanitarie si tratta di un bilancio sottostimato.
Incontro tra Hamas e Fatah su futuro di Gaza
Una delegazione di Hamas, guidata dal capo negoziatore Khalil Al-Hayya, sta incontrando al Cairo una delegazione di Fatah, che include il vice di Abu Mazen, Hussein Al-Sheikh, ed il capo dell’intelligence, Majed Faraj. Lo ha riferito la tv egiziana Cairo News, secondo la quale le parti stanno discutendo della “situazione nazionale in generale e degli accordi post-guerra nella Striscia di Gaza”.
Ben Gvir replica a Trump: “Israele è Stato sovrano”
“Israele è uno Stato sovrano e indipendente” e “i membri della Knesset votano a propria discrezione“. Così il ministro della Sicurezza nazionale di Israele Itamar Ben Gvir ha commentato in un post sui social media l’intervista rilasciata da Donald Trump a Time Magazine, in cui il presidente americano ha detto di opporsi all’annessione della Cisgiordania. Secondo Trump un’eventuale annessione farebbe perdere a Israele tutto il sostegno degli Stati Uniti. “Ma non avverrà – ha assicurato il presidente americano- ho dato la mia parola ai Paesi arabi”.