Il nuovo supercomputer al servizio dell'energia

 

Il nuovo supercomputer al servizio dell'energia

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Il nuovo supercomputer al servizio dell'energia

Per scovare questa perla di tecnologia e di avanguardia siamo andati nel cuore della Pianura Padana, a Ferrera Erbognone, un piccolo paese con poco più di mille abitanti, alla scoperta del Green Data Center di Eni, uno dei più potenti esistenti al mondo. Visto da fuori sembra un enorme bunker; all’interno c’è un sistema di calcolo efficiente e sostenibile in grado di eseguire milioni di miliardi di operazioni al secondo. Soprattutto la cittadella informatica ospita il super computer HPC (High Performance Computing) che serve per elaborare i dati sismici e simulare i giacimenti di idrocarburi. Dalla combinazione di geofisica e informatica, “imaging sismico” e HPC (insieme allo straordinario talento degli esploratori Eni), sono nate tutte le più recenti scoperte dell’azienda italiana leader per l’energia a livello mondiale.
La cittadella informatica ospita il super computer HPC che serve per elaborare i dati sismici e simulare i giacimenti di idrocarburi
Appena arrivati sul posto non si vede niente, solo la sagoma del centro sportivo con la piscina scoperta e lo scivolo giallo, un passaggio a livello sulla ferrovia e la stazione del treno con la pensilina come una volta. Da queste parti l’autunno non tradisce mai e il Green Data Center sbuca fuori dalla nebbia all’improvviso, quando sei già davanti al cancello. Sembra un enorme bunker, una specie di Fort Knox se non fossimo in piena Lomellina… Prima che costruissero questa grande astronave, resistente a intrusioni, eventi sismici, incendi, inondazioni e atti di terrorismo, qui c’era una risaia. Tutto intorno è ancora pieno di risaie, prati, stradine strette, fossati, paeselli con poche centinaia di anime, rotonde, canali, quiete, un piccolo fiume (l’Erbognone) che taglia in due la piana e qualche macchia di alberi. Il comune di Ferrera Erbognone è legato alla coltivazione del riso da sempre sin dal lontano 1912 quando un imponente sciopero di mondine portò all’arresto della famosa “pasionaria” Maria Provera .
Eni ha deciso di costruire qui la sua cittadella informatica per alcuni motivi pratici. Ci troviamo in un’area di proprietà non troppo distante dal quartier generale di San Donato e a cinquanta metri dalla recinzione c’è la Centrale elettrica Enipower, il primo nuovo impianto realizzato in Italia dopo la liberalizzazione del mercato elettrico, che pompa l’energia richiesta (ridondata) al Data Center, eliminando le dispersioni tipiche del trasporto su rete elettrica geografica (pari al 5-6%, secondo l’Autorità per l’Energia) e garantendo un controllo integrale (produzione e consumo) completamente interno al gruppo. In questo modo il comune di Ferrera, i due bar del paese, i pochi negozi, le sue case e le cascine godono dell’internet più veloce del mondo perché “l’astronave” è collegata direttamente con la banda larghissima di tutti i grandi operatori Telco. A vederla da fuori questa cittadella fortificata ha la forma di un trifoglio, anzi ad essere precisi di due trifogli affiancati e simmetrici, separati da un canyon d’erba largo venti metri, completamente indipendenti in tutto per garantire la continuità d’esercizio dal punto di vista strutturale e logistico. Niente capannoni a vista e niente costruzioni di calcestruzzo come i Data Center tradizionali. Ognuno dei due trifogli contiene 3 sale per gli apparati IT, due per gli “Standard computing” e una più grande per l’HPC ma la cittadella è progettata per ospitare e alimentare fino a 30MW di carico utile informatico ai massimi livelli di affidabilità. L’unica altra cosa che si nota di un mega edificio per il resto interrato per motivi di sicurezza e sormontato da collinette artificiali piantumate, sono i 6 camini di aspirazione-espulsione dell’aria la cui funzione è importantissima.
Il nuovo supercomputer al servizio dell’energia